Da Maometto a Muhammad: La Divina Commedia nello specchio della cultura araba

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Salim louahi

 

 

 

Nel quadro delle sue attività scientifiche e culturali, il Laboratorio di Studi Spaziali, Culturali e Storici presso la Facoltà di Lettere e Scienze Umane di Ain Chock (Università Hassan II di Casablanca) ha organizzato una conferenza accademica dal titolo:
“Da Maometto a Muhammad: ricezione e riscrittura della ‘Divina Commedia’ in arabo”,
che si tenuta lunedì 14 aprile 2025 alle ore 10 del mattino nella Sala del Dottorato.

L’incontro erà animato dalla professoressa italiana Peta Ines, docente all’Università di Bologna, una delle principali università europee nel campo degli studi comparati. La moderazione erà affidata al professor Nassih Redouan, esperto di letteratura comparata e critica culturale.

Un tema problematico e stimolante

La Divina Commedia, opera immortale di Dante Alighieri, rappresenta una fonte ricchissima di dibattito e ricerca, soprattutto nel contesto arabo-islamico, a causa dei suoi riferimenti religiosi e mitologici sul mondo dell’aldilà. Il tema della conferenza acquista un significato particolare perché analizza la ricezione della tradizione letteraria occidentale nella cultura araba, concentrandosi sulla figura del profeta Muhammad (pace su di lui) così come appare nell’Inferno di Dante, e sulle risposte letterarie e intellettuali che ne sono derivate nel mondo arabo.

La riscrittura come atto di resistenza culturale

La professoressa Ines ha discusso il modo in cui intellettuali e traduttori arabi hanno affrontato la rappresentazione del profeta Muhammad nella Commedia, seguendo i percorsi della traduzione, dell’interpretazione e delle riscritture critiche e culturali apparse nel XX secolo, in particolare nei contesti del Medio Oriente e del Maghreb. L’intervento ha messo in luce come la traduzione non sia soltanto un atto linguistico, ma anche un gesto culturale carico di implicazioni identitarie, oscillante tra critica, difesa e riformulazione concettuale.

Le sfide della traduzione e il dialogo interculturale

Questo incontro si inserisce in un contesto accademico che mira a decostruire gli stereotipi e ad ampliare il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo, riflettendo sul rapporto tra letteratura, rappresentazioni religiose e culturali. Si riafferma così che la traduzione non è solo un trasferimento di significato, ma uno spazio di negoziazione simbolica tra le civiltà.

L’evento rappresenta un nuovo tassello nel ponte tra il pensiero arabo e quello europeo e lancia un invito aperto agli studenti di letteratura comparata, traduzione e critica culturale a confrontarsi con i testi del patrimonio mondiale con spirito critico e responsabilità culturale.

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