Torino, aprile 2025 – C’è una nuova energia che attraversa la cooperazione internazionale italiana: quella delle diaspore, che non solo portano il mondo in Italia, ma costruiscono ponti, dialoghi e soluzioni per un futuro condiviso. Codiasco – Coordinamento delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale Piemonte – ne è una delle espressioni più vivaci e concrete.
Nato nel cuore di Torino, Codiasco è oggi una rete di 21 associazioni diasporiche che collaborano, progettano, si formano e agiscono insieme per rendere la cooperazione uno spazio di giustizia, ascolto e protagonismo. L’ingresso recente di sei nuove realtà – Kamite APS, Associazione Senegalese di Fossano, Forum Italo-Marocchino, Radicine Latine, La Casa del Migrante e Nadifo – è il segno tangibile di un movimento che si allarga, si rafforza e si radica.
L’obiettivo è chiaro: non essere solo beneficiari, ma attori consapevoli e riconosciuti della cooperazione internazionale, sia nei territori d’origine che in quelli d’arrivo. Codiasco promuove un modello nuovo, dove l’esperienza diasporica diventa risorsa strategica per immaginare e realizzare progetti di sviluppo sostenibile, inclusione e cittadinanza globale.
Le esperienze in corso sono numerose e significative. Dalla partecipazione attiva a progetti come Tutta un’Altra Storia, che coinvolge le giovani generazioni nella lotta contro l’hate speech e nella costruzione di narrazioni inclusive, al lavoro svolto nel quadro del progetto europeo EPIM, dove Codiasco è tra i promotori di una coalizione nazionale per cambiare il modo in cui si parla di migrazioni.
E ancora, l’impegno locale si intreccia con quello internazionale. È il caso del progetto Orto-Pollaio Amico a Nguer Malal, in Senegal, realizzato insieme all’associazione ASBARL e alla cooperativa femminile Book Joom. Qui, grazie al supporto delle diaspore, si promuove sicurezza alimentare, inclusione di donne e giovani e resilienza climatica, con un approccio partecipativo e comunitario.
Non meno significativa è la solidarietà concreta messa in campo verso una cooperativa femminile di Marrakech, in Marocco, duramente colpita dal terremoto del 2023. La rete di Codiasco ha raccolto interamente i fondi necessari per riavviare la piccola fabbrica di cous cous, cuore del progetto economico gestito dalle donne. Un gesto che è diventato simbolo di rinascita: oggi quella cooperativa è tornata a produrre e vendere, più forte di prima.
Codiasco è anche partner della Regione Piemonte nel progetto Regione 4.7, che punta a diffondere l’educazione alla cittadinanza globale, e del Comune di Torino nel programma PRA.TO di cooperazione decentrata a Capo Verde.
Guardando avanti: formazione, innovazione e nuove alleanze
Il futuro di Codiasco è già in movimento. Sta per partire la seconda edizione del corso di formazione su Intelligenza Artificiale e progettazione per le associazioni socie, un’iniziativa nata all’interno dell’accordo di co-progettazione firmato con il Comune di Torino nel 2024. Un’opportunità concreta per fare dell’innovazione digitale uno strumento di empowerment e crescita per le comunità diasporiche.
Parallelamente, è ai blocchi di partenza un nuovo progetto di cooperazione in Marocco, in collaborazione con una delle principali ONG italiane. E si stanno concludendo importanti accordi istituzionali con la Città Metropolitana di Torino, con il CeSPI – Centro Studi di Politica Internazionale, con il Centro Piemontese di Studi Africani e con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).
“Oggi più che mai è fondamentale che le diaspore siano riconosciute come soggetti attivi della cooperazione. Abbiamo competenze, relazioni, visioni che possono generare cambiamento concreto e duraturo,” afferma Abderrahmane Amajou, presidente di Codiasco. “Non chiediamo spazio, lo stiamo costruendo con le nostre azioni.”
Codiasco è la prova che un altro modo di fare cooperazione è non solo possibile, ma già in atto. E ha il volto, le storie e la forza collettiva di tante associazioni che, insieme, stanno cambiando le regole del gioco.
“Le diaspore al centro: Codiasco, una rete che costruisce futuro”
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