Nasce un Intergruppo parlamentare Italiano in sostegno della proposta del Marocco riguardante l’autonomia del Sahara Marocchino
Michaoui Younes
Svolta storica nei rapporti interparlamentari tra Italia e Marocco. Su iniziativa di diversi deputati e senatori della Repubblica appartenenti a diversi partiti politici Italiani, è stato costituito un intergruppo parlamentare a sostegno dell’autonomia del Sahara Marocchino proposta dal Marocco nel 2007 per porre fine al conflitto artificiale.
Lo hanno reso noto in un comunicato ufficiale Lunedì 30 Maggio 2022 i parlamentari Marco Di Maio di Italia Viva e Urania Papatheu di Forza Italia.
Si legge nella nota: “In risposta all’appello del Consiglio di sicurezza dell’ONU e della comunità internazionale, il Regno ha avviato una dinamica positiva attraverso il piano di autonomia per il Sahara marocchino, sostenuto dalla comunità internazionale.
Il nostro obiettivo è rafforzare gli sforzi delle Nazioni Unite volti a raggiungere una soluzione politica, pragmatica e realizzabile, basata sul compromesso”.
I promotori dell’iniziativa hanno aggiunto poi che numerosi Stati Europei considerano che il piano di autonomia proposto dal Regno rappresenti la soluzione più seria,realistica e credibile per porre fine a questa disputa.
È degno di nota citare la dichiarazione del ministro degli esteri Italiano Luigi Di Maio durante la sua ultima visita in Marocco in cui ha affermato che
“L’Italia tiene in considerazione gli sforzi del Marocco per raggiungere una giusta soluzione politica ritenendoli seri e credibili “.
Questa svolta almeno nell’ambito parlamentare, conferma l’orientamento di molti paesi che sostengono la proposta del Regno.
Dopo il riconoscimento degli Stati Uniti della sovranità del Marocco sui territori del Sahara durante il mandato del presidente Trump confermato dall’amministrazione Biden, molti paesi Europei, Africani, Arabi ed Asiatici, come la Germania, la Spagna e i Paesi Bassi hanno ritenuto che il piano di autonomia fosse l’unica soluzione seria, credibile e realistica a questa controversia e che il prolungamento di essa può solo minare la stabilità della regione del Magreb e del Sahel ed ostacolare un integrazione forte e solidale capace di affrontare le multiplici sfide comuni che minacciano la regione in materia di sicurezza e di terrorismo.