Le città del fosfato in Marocco: trasformazioni territoriali, urbane e sociali nel sito di Ouled Abdoun

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Salim louahi

 

 

 

A partire dagli anni Venti del Novecento, la scoperta dei giacimenti di fosfato in Marocco ha segnato una svolta radicale nella storia economica, sociale e urbana del Paese. L’estrazione di questa risorsa naturale ha dato origine a una nuova forma di insediamento industriale, espressa attraverso le cosiddette Phosphatvilles, tra cui spicca il sito di Ouled Abdoun. Questi insediamenti hanno trasformato profondamente un Marocco tradizionalmente fondato sull’agricoltura e la pastorizia, dove prevalevano stili di vita tribali e nomadi.

Trasformazione economica e sociale:

Con il controllo di circa il 75% delle riserve mondiali di fosfato, il Marocco si è affermato come uno dei principali esportatori globali. Questo cambiamento economico ha avuto conseguenze significative anche sul piano sociale, introducendo il lavoro salariato e una gestione del tempo regolata secondo logiche industriali, in comunità che fino ad allora seguivano i ritmi stagionali e modelli tradizionali di organizzazione.

Infrastrutture e urbanistica al servizio dell’estrazione:

Per sostenere l’attività estrattiva, furono costruite intere città per operai, tecnici e dirigenti, progettate secondo criteri funzionali e industriali. Questo approccio ha generato nuovi paesaggi urbani, segnati da una chiara stratificazione spaziale e sociale. Inoltre, furono sviluppate complesse reti infrastrutturali, inclusi porti specializzati e condotte sotterranee che collegano le miniere all’oceano Atlantico, dimostrando come l’urbanistica fosse subordinata alle esigenze economiche.

L’Office Chérifien des Phosphates (OCP): attore territoriale e sociale:

Fondato nel 1920, l’OCP ha giocato un ruolo centrale non solo nell’estrazione e nell’esportazione del fosfato, ma anche nella trasformazione diretta del territorio. Ha infatti promosso la costruzione di abitazioni, scuole e infrastrutture sociali, assumendo un ruolo da protagonista nella modellazione dello spazio urbano e nell’ingegneria sociale delle comunità minerarie.

Una metamorfosi nazionale:

L’esperienza delle città del fosfato rappresenta un modello emblematico di modernizzazione forzata vissuta dal Marocco durante e dopo il periodo coloniale. Il paradigma industriale si è imposto su modelli di vita tradizionali, generando tensioni culturali e sociali i cui effetti sono ancora visibili. In queste realtà si manifesta una contraddizione tra sviluppo economico e disuguaglianza territoriale, tra modernità imposta e resilienza delle strutture tradizionali.

Conclusione:

L’analisi del sito di Ouled Abdoun rivela dinamiche complesse, in cui si intrecciano infrastrutture economiche, assetti urbani e trasformazioni sociali. L’attività estrattiva del fosfato non può essere interpretata solo come impresa industriale, ma come progetto integrato di riorganizzazione del territorio. Le Phosphatvilles costituiscono dunque non solo una memoria dell’industrializzazione marocchina, ma anche uno specchio delle trasformazioni strutturali che hanno segnato il Paese nel corso del XX secolo — un’eredità che merita di essere riletta criticamente nel rapporto tra risorsa, spazio e società.

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