L’illusione della massa e il criterio della verità: tra il clamore delle folle e il silenzio degli attori

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Dr. Chanfar Abdellah 

 

 

– Il concetto di “massa” o maggioranza e la sua posizione nella coscienza collettiva
In scene ricorrenti nella memoria della predicazione, della politica e dell’arte, vediamo e sentiamo migliaia di persone radunarsi per ascoltare i discorsi di un predicatore, per acclamare la vita di Gamal Abdel Nasser o per identificarsi con artisti e artiste.

In apparenza, questa massa potrebbe sembrare un indicatore di accettazione e successo, forse anche di “verità popolare”.

Ma è la massa una prova di correttezza? E il numero determina il significato?

1. La massa non è una prova: riflessioni sulla demagogia dei numeri e sugli standard dell’azione civile
Al contrario, quando un pensatore strategico tiene una conferenza o un intellettuale razionale parla, la sala conferenze è spesso quasi vuota, con la presenza che raramente supera le dita di una mano.

Qui inizia la grande contraddizione: la scarsità non significa necessariamente debolezza del messaggio, così come la massa non convalida il contenuto.

2. La massa non è uno standard di verità, ma solo uno specchio di somiglianza
La verità è che la massa o la scarsità non sono criteri di verità o errore, ma riflettono il grado di armonia del discorso con il gusto del pubblico, la sua adesione e consapevolezza.

I seguaci e le folle tendono spesso a chi somiglia loro nel linguaggio, nell’emozione e nella narrazione, non a chi li sfida nel pensiero, nella riflessione e nella consapevolezza civile.

E il discorso vero può essere profondo nel suo significato, difficile per il gusto popolare, quindi non viene ricevuto con intensità, ma viene abbandonato dalle persone come hanno abbandonato molti profeti e messaggeri; considerandoli stregoni e bugiardi.

3. Il Corano e la verità della massa
Il Corano descrive la maggioranza con attributi negativi ricorrenti, tra cui: non sanno; non ascoltano; non comprendono; non credono; non ringraziano; sono smarriti; sono distratti; sono ostili; sono indifferenti; sono politeisti; sono ignoranti; sono superstiziosi; sono contrari alla verità; sono fuorviati. (E QUANTO SONO NUMEROSI GLI UOMINI, ANCHE SE TI IMPEGNASSI A FARLI CREDERE, CHE NON CREDONO.)

È una massa senza valore, perché manca della bussola, perde la strada, si allontana dal significato e sottovaluta la profondità.

4. Dalla massa all’efficacia qualitativa
Pertanto, ciò che è richiesto non è semplicemente raccogliere folle di seguaci e pubblico, ma creare “la massa efficace”; il piccolo gruppo che porta consapevolezza, semina visione e produce impatto.

Sono questi coloro che creano il cambiamento nella civiltà e fanno la storia. Sono quelli che fanno la differenza, non le folle che acclamano oggi e dimenticano domani.

Conclusione: non essere ingannato dal numero, ma esamina e diagnostica il contenuto
Non fare della massa il tuo obiettivo o criterio, poiché la via della verità è tortuosa e difficile, e non è percorsa dalle folle.

La tua domanda dovrebbe sempre essere: qual è il contenuto del discorso? Qual è il suo impatto e la sua utilità civile? Non: quante persone sono presenti? Né: chi è più famoso?

Poiché “la verità non è conosciuta dagli uomini, ma gli uomini sono conosciuti dalla verità”.

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