Mohammed VI… il Re strategico

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Di:Aziz Laaouissi

 

 

Dal porto Tangeri Med, divenuto uno dei più grandi e attivi al mondo, al porto Nador West Med, fino al porto Dakhla Atlantico, gioiello del Sahara marocchino… dalla costruzione di infrastrutture industriali nazionali in settori vitali e strategici come l’automobile e l’aeronautica, ai grandi progetti legati all’energia verde… dalle grandi infrastrutture autostradali, ferroviarie, idriche e aeroportuali, alla risonanza mondiale nel calcio… dall’impegno per lo sviluppo umano integrale, alla creazione di una nuova generazione di strutture sanitarie, mirate al miglioramento della salute pubblica e al servizio degli obiettivi del progetto di protezione sociale…

Dall’iniziativa Atlantica per l’Africa, al progetto per offrire sbocchi atlantici ai Paesi del Sahel… dal gasdotto atlantico afro-africano, all’installazione di uno dei più grandi campi solari al mondo… dalla gestione immediata dell’azione di sviluppo alla pianificazione strategica del futuro, attraverso la creazione di piattaforme per scorte e riserve, fondando un modello marocchino di gestione dei rischi legati a catastrofi e crisi improvvise, in un contesto geopolitico regionale e internazionale segnato da tensioni, incertezze e conflitti…

Dalla fase di gestione della questione dell’integrità territoriale del Regno, alla fase del cambiamento interno ed esterno, in tutte le sue dimensioni, con fermezza e lungimiranza… dalla partecipazione a partenariati strategici economici, di sicurezza e militari, alla scelta di considerare il Sahara come “gli occhiali con cui il Marocco guarda il mondo” e come “il criterio chiaro e semplice con cui misura la sincerità delle amicizie e l’efficacia delle partnership”…

Risultati e successi multidimensionali – sul piano dello sviluppo, della diplomazia e della strategia – che non sarebbero stati possibili senza la presenza di un “Re strategico”, affiancato da una squadra competente, formata da uomini e professionalità d’eccellenza, che coniugano discrezione, saggezza, lucidità ed efficienza, infliggendo colpi “morbidi” ma dolorosi ai nemici della patria, e capaci di inserirsi in relazioni internazionali bilanciate, bilaterali e multilaterali, fondate sull’amicizia, la pace, la tolleranza, la cooperazione e il principio del “win-win”.

Tutto ciò ha rafforzato la causa del Sahara marocchino, ampliato il riconoscimento internazionale della sovranità del Regno, rafforzato la credibilità della proposta marocchina di autonomia, dato slancio alla diplomazia consolare e reso il Marocco una destinazione attrattiva per investimenti stranieri, che supportano la rinascita economica e lo sviluppo regionale e internazionale, al servizio della soft power marocchina, in un ambiente regionale ricco di sfide, ben lontano da “sensibilità esagerate”, “bravate” e manovre palesi o occulte che, per decenni, hanno rappresentato la dottrina di un altro mondo, oggi sull’orlo del fallimento, mentre le nazioni sagge puntano sull’amicizia, il buon vicinato, la cooperazione e l’interesse comune.

Nel frattempo, mentre il Re punta su progetti importanti e dossier strategici per rafforzare le capacità interne e realizzare un vero decollo economico, vediamo volti, leader e capi di partito presi da scontri interni, con un discorso politico miserabile, assolutamente inadeguato per un Marocco che non è più quello di ieri, né all’altezza delle sfide attuali. Un discorso che, senza pudore, mescola microbi, asini, lupi e cani in battaglie politiche e pre-elettorali ristrette, governate da interesse personale, egoismo e ricerca del profitto.

Mentre il Re si sforza di costruire partenariati strategici con grandi potenze come gli Stati Uniti d’America, di smantellare le illusioni separatiste e di favorire una soluzione definitiva alla questione del Sahara, vi sono leader politici che si concentrano sulla kefiah e su slogan populisti contro lo Stato e i suoi interessi vitali, alcuni dei quali non esitano a denunciare pubblicamente le scelte dello Stato o ad offendere capi di Stato amici, con cui il Marocco intrattiene rapporti strategici, senza alcuna considerazione per l’interesse superiore della patria o per le conseguenze di tali posizioni sull’unità e la stabilità del Paese.

Mentre il Re costruisce il presente e il futuro del Paese, altri cercano di distruggere con comportamenti irresponsabili, corrompendo la vita politica, producendo discorsi assurdi, inseguendo interessi meschini, sfruttando la causa palestinese o il “freddo autunno di Gaza” per attaccare lo Stato e cercare slancio elettorale, dichiarando fedeltà a entità esterne, minando i principi fondamentali della Nazione, o ignorando del tutto la natura delle sfide attuali… in alcuni casi, al servizio di agende esterne, consapevolmente o meno.

Il Marocco dell’Università Al Quaraouiyine, una delle più antiche al mondo… Il Marocco del giudice Qadi Ayyad, di cui si diceva “Senza Ayyad, il Marocco non sarebbe citato”… Il Marocco che ha esteso la sua influenza su gran parte dell’Occidente islamico… Il Marocco dell’epica battaglia di Al Mansourah… Il Marocco che ha resistito all’espansione ottomana… Il Marocco del grande geografo Al-Idrisi… del celebre viaggiatore Ibn Battuta… della resistenza e della liberazione… dei santi, dei sapienti e dei giusti… merita politici autentici, leader responsabili, produttori di un discorso politico solido, promotori di progetti di sviluppo in grado di affrontare le sfide dello sviluppo, e soprattutto, sostenitori del grande progetto riformatore e di sviluppo guidato dal Re, in tutte le sue dimensioni economiche, sociali, sportive e strategiche, al servizio della Nazione e della salvaguardia dei suoi principi fondamentali.

Il Marocco di oggi ha bisogno di un responsabile-cittadino, che serve l’interesse pubblico con sacrificio, onestà, integrità e altruismo… di chi giura fedeltà alla patria e ai valori nazionali, senza alcuna dipendenza da agende esterne… di chi lascia in pace gli animali, senza coinvolgerli in una misera lotta politica fatta di egoismo e ipocrisia… di chi abbandona i “clash” e le buffonate politiche… di chi rispetta i cittadini… di chi pone fine a discorsi carichi di prepotenza e arroganza, e cerca di imporre con forza le proprie visioni ai marocchini… di chi gareggia nell’arena politica con onore, onestà ed etica…

In definitiva, per quanto ci si rammarichi per la condizione attuale della scena politica e per la miseria del discorso politico, non si può che apprezzare e valorizzare quanto è stato realizzato in oltre due decenni in termini di riforme, risultati e conquiste sul piano dello sviluppo, dell’economia e della strategia, che hanno consolidato un consenso internazionale sempre crescente intorno alla marocanità del Sahara, creando le condizioni per l’emergere di una soft power marocchina in grado di contribuire all’unità, stabilità, pace, prosperità e crescita dell’Africa.
Siamo fieri, in tutto ciò, di un Re strategico, i cui risultati sono il frutto di un’azione anticipatoria e visionaria durata anni, sempre orientata all’interesse nazionale, all’unità del territorio e al futuro del Paese.
Gli auguriamo salute, successo e lungimiranza, per il bene di questa amata Patria che, tanto quanto noi l’abitiamo, essa ci abita, sopportandoci con le nostre differenze, contraddizioni, ostinazioni e follie…
Viva il Regno, viva il Re, e nessuna consolazione per gli invidiosi, i traditori e gli ipocriti.

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