Uno scienziato marocchino svela i segreti della promettente terapia contro il cancro

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Abdellah Mechnoune

 

 

Prima parte

Dopo l’articolo di Italia Telegraph intitolato “Uno scienziato marocchino svela una promettente terapia contro il cancro”, che ha riscosso un grande interesse tra i lettori di tutto il mondo, e vista l’importanza dell’argomento, abbiamo contattato il dott. Nabil CHITI, primo membro arabo e africano eletto nella Federazione Americana per la Ricerca Medica (AFMR), che include sei vincitori del Premio Nobel, per approfondire i dettagli di questa nuova terapia e il suo ruolo nel migliorare l’efficacia dei trattamenti tradizionali e nel ridurre i loro effetti collaterali.

All’inizio della conversazione, il dott. Nabil CHITI ha ringraziato i lettori di Italia Telegraph per il loro interesse nella ricerca scientifica e medica volta a migliorare la qualità dei servizi sanitari, alleviare la sofferenza e contribuire ad accelerare la guarigione dei pazienti nel mondo.

Prima di tutto, il dott. Nabil CHITI spiega che la terapia con idrogeno molecolare è un approccio terapeutico che utilizza il gas di idrogeno molecolare (H₂) in concentrazioni sicure (solitamente dall’1 al 4%) per migliorare la salute attraverso meccanismi antiossidanti e antinfiammatori. È considerata una terapia complementare promettente grazie alle sue proprietà uniche, utilizzabili contro oltre 170 malattie. Le ricerche scientifiche su questa terapia superano ormai i 2000 studi, con centinaia pubblicati in riviste prestigiose come Nature e Science.

Lo scienziato marocchino dott.Nabil CHITI indica che i principali metodi di utilizzo dell’idrogeno molecolare sono:

1. Inalazione
Attraverso dispositivi speciali che generano gas H₂ in concentrazioni adatte all’uso umano, il paziente lo inala tramite il naso. Questo consente un rapido assorbimento dell’idrogeno nel sangue. Può essere utilizzato in ospedali, centri specializzati e anche a casa.

2. Acqua arricchita con idrogeno
Utilizzando dispositivi che aumentano la concentrazione di idrogeno molecolare disciolto nell’acqua, facilitando l’assorbimento a livello cellulare. È un metodo sicuro e semplice per ottenere idrogeno molecolare e acqua pura allo stesso tempo, molto diffuso in Giappone e Corea del Sud e in rapida diffusione negli Stati Uniti e in Europa.

3. Iniezione endovenosa
Utilizzata principalmente in contesti clinici specifici.

4. Bagni con acqua ricca di idrogeno
Una tecnica moderna usata in centri specializzati per trattare malattie della pelle e altre condizioni infiammatorie attraverso assorbimento locale.

5. Compresse supplementari
Contengono composti che rilasciano H₂ a contatto con l’acqua.

Il membro dell’AFMR, dott.Nabil CHITI , spiega che l’idrogeno molecolare svolge più di un ruolo nella lotta contro il cancro: ha un effetto diretto e un altro che coadiuva i trattamenti tradizionali, migliorandone l’efficacia e riducendone gli effetti collaterali. Inoltre, consente di ridurre i dosaggi di chemioterapia e radioterapia, potenziandone comunque l’efficacia in un approccio integrato, a beneficio del paziente e della sua guarigione.

Lo scienziato marocchino dott.Nabil CHITI sottolinea che gli studi scientifici dimostrano che l’H₂ può inibire direttamente le cellule staminali tumorali (CSCs) attraverso diversi meccanismi:

1. Riduzione della proliferazione e della diffusione
L’idrogeno molecolare riduce l’espressione di proteine legate alla proliferazione cellulare, rallentando la crescita delle CSCs. Studi dimostrano che può abbassare l’espressione di Ki-67, una proteina legata alla proliferazione tumorale. Inoltre, riduce l’infiammazione cronica che favorisce la crescita delle CSCs.

2. Inibizione dell’angiogenesi
L’idrogeno molecolare può inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi), privando le CSCs dei nutrienti necessari alla crescita e diffusione.

3. Riduzione della formazione coloniale
L’utilizzo dell’H₂ può ridurre la capacità delle CSCs di formare nuove colonie, rallentando la progressione del tumore e il rischio di metastasi.

4. Stimolazione dell’apoptosi (morte cellulare programmata)
L’H₂ può stimolare l’apoptosi nelle CSCs, riducendone il numero e rallentando la crescita tumorale, interferendo con i percorsi di segnalazione che regolano la morte cellulare.

5. Riduzione della resistenza ai trattamenti
Gli studi confermano che l’H₂ aiuta a diminuire la resistenza delle CSCs alla chemioterapia e radioterapia, rendendole più sensibili ai trattamenti.

Il dott. Nabil CHITI assicura che l’uso dell’idrogeno molecolare è sicuro per l’uomo, essendo stato riconosciuto come GRAS (Generally Recognized As Safe) dalla FDA (Food and Drug Administration) statunitense.

Aggiunge, tuttavia, che sono necessari ulteriori studi per valutare con precisione l’efficacia dell’H₂ nell’inibizione delle CSCs, nonostante i risultati promettenti delle ricerche recenti.

Nel contesto del nostro colloquio sul ruolo dell’H₂ nella lotta contro il cancro e il suo effetto positivo sulla qualità della vita dei pazienti sottoposti a chemioterapia, il dott. Nabil CHITI ha evidenziato che ciò avviene attraverso molteplici meccanismi.

Data la quantità e l’importanza delle informazioni scientifiche condivise dal nostro scienziato marocchino, Italia Telegraph vi propone la continuazione di questo ricco e interessante articolo nella seconda parte.

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