Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino: Un Leader al Servizio della Città e delle Comunità.

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Intervistato da Abdellah Mechnoune

 

 

 

Stefano Lo Russo, Ph.D.
Sindaco di Torino, Sindaco della Città Metropolitana di Torino, Geologo e Professore di Geologia Applicata presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino.
Nato a Torino il 15 ottobre 1975, si è laureato con lode in Scienze Geologiche nel 1999 e ha conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria Ambientale presso il Politecnico di Torino nel 2004.
Ha ricoperto il ruolo di Ricercatore (2007-2014), Professore Associato (2014-2017) ed è Professore Ordinario dal 2017. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche sottoposte a revisione paritaria, ha presentato i suoi lavori in conferenze internazionali ed è Associate Editor della rivista Geofluids (Wiley) e membro dell’Editorial Board di Environmental Earth Sciences (Springer).
Co-fondatore e membro del consiglio direttivo dell’Energy Security and Transition Lab (EST) del Politecnico di Torino, è anche membro dell’International Association of Hydrogeologists (IAH), dell’European Geosciences Union (EGU) e dell’Associazione Italiana di Geologia Applicata e Ambientale (AIGA). La sua attività di ricerca si concentra su sistemi geotermici a bassa entalpia, protezione delle acque sotterranee, analisi del rischio di frane, sicurezza energetica e sostenibilità mineraria. Insegna Engineering Geology, Hydrogeology, Petroleum and Mining Geology, Geothermal Energy, and Land Planning.
Ha svolto attività accademica internazionale come Visiting Professor presso la MGIMO University, la Peter the Great St. Petersburg Polytechnic University e la Gubkin Russian State University of Oil and Gas. È stato inoltre Invited Distinguished Lecturer presso la University of Queensland e Visiting Scholar presso la Flinders University e il National Center for Groundwater Research and Training.
Ruoli Politici:
Eletto Consigliere Comunale di Torino nel 2006, è stato rieletto nel 2011, diventando capogruppo del Partito Democratico fino al 2013, quando è stato nominato Assessore all’Urbanistica. Riconfermato in Consiglio Comunale nel 2016, ha guidato il gruppo del Partito Democratico fino alla sua elezione a Sindaco di Torino nel 2021.
Dal 2015 presiede la Commissione per la Casa, l’Urbanistica e gli Appalti Pubblici dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Nel 2024 è stato nominato Vicepresidente ANCI con delega agli Affari Europei e Internazionali e Coordinatore Nazionale dei Sindaci del Partito Democratico.
È membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e membro del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa.
È inoltre Vicepresidente Regionale di Metropolis e membro della OECD Champion Mayors for Inclusive Growth Initiative.
Ha partecipato alla 7ª edizione del Yearlong Mayors Program della Bloomberg Harvard City Leadership Initiative (2023-2024).

Un programma per Torino: Priorità e Obiettivi
Il sindaco Lo Russo ha delineato una serie di iniziative per migliorare la qualità della vita dei torinesi. Tra le sue priorità troviamo:
​1.​Rilancio economico e sociale: Una delle sue principali missioni è risollevare Torino dalle crisi economiche che hanno colpito la città, con un focus sulla creazione di nuovi posti di lavoro, il sostegno alle piccole imprese e la lotta contro la povertà e la disoccupazione.
​2.​Vicini ai cittadini: Ha espresso la volontà di semplificare l’accesso ai servizi pubblici, migliorando l’efficienza delle amministrazioni locali e avvicinando le istituzioni ai cittadini.
​3.​Inclusione e dialogo interculturale: Lo Russo ha dato particolare attenzione ai diritti dei migranti e alla partecipazione delle comunità straniere, incluse quelle musulmane, nelle decisioni politiche della città. Si è dichiarato aperto a progetti di collaborazione con le comunità per promuovere l’integrazione e il rispetto reciproco.
Relazioni internazionali e comunità straniere
Lo Russo ha evidenziato l’importanza di rafforzare i rapporti tra Torino e le città del Marocco, nel quadro di un più ampio dialogo tra Italia e mondo arabo-islamico. Crede nella necessità di una cooperazione che favorisca non solo gli scambi culturali, ma anche economici, promuovendo progetti di sviluppo condiviso.
Posizione sui diritti e sulle politiche migratorie
Il sindaco ha affrontato temi complessi come la questione dei minori non accompagnati, spesso provenienti dal Marocco, e ha promesso di lavorare per garantire loro un futuro migliore. Inoltre, ha preso posizione contro proposte discriminatorie, come quelle relative alla chiusura delle moschee, e si è impegnato a difendere i diritti delle famiglie migranti, opponendosi a politiche ingiuste come il sottrarsi dei bambini ai genitori in difficoltà economiche.
Un messaggio di speranza
Con la sua leadership, Stefano Lo Russo si propone come un promotore di dialogo e inclusione, unendo cittadini e comunità per costruire una Torino più forte, equa e aperta al mondo. La sua visione per il futuro della città si fonda su princìpi di giustizia sociale, sostenibilità economica e rispetto delle diversità culturali.
Dopo questa ampia biografia del percorso accademico e politico dell’attuale sindaco di Torino “Italiatelegraph” nella persona del giornalista Abdellah Mechnoune è lieta di intervistare Lo Russo affrontando tematiche di attualità.

Ecco Intervista con il Sindaco Di Torino Stefano Lo Russo, Ph.D.

​1.​Riguardo al rilancio economico di Torino:
Quali sono i principali progetti che la sua amministrazione sta portando avanti per lo sviluppo della Città?
Sono stati tre anni di lavoro molto intenso, in cui abbiamo rimesso in moto la macchina comunale e, grazie al Patto per Torino firmato con Mario Draghi, riequilibrato la situazione finanziaria del Comune che era disastrata. Siamo riusciti a rispettare le scadenze stringenti imposte dal Pnrr, ottenendo oltre 900milioni di fondi europei; molti cantieri sono già partiti. Due conquiste di cui siamo molto contenti sono l’avvio delle gare per la realizzazione della Linea 2 della metropolitana e l’aver riportato le Olimpiadi a Torino con il pattinaggio di velocità che arriverà nel 2030.
Ora siamo nel pieno della seconda fase con la messa a terra di questi progetti. Come ho già avuto modo di dire altre volte, dobbiamo pensare agli obiettivi strategici e contemporaneamente, con la stessa attenzione, anche alle piccole cose che impattano sulla vita quotidiana dei cittadini.​
2.​Sull’inclusione e il dialogo interreligioso:
Torino è una città con una forte presenza di comunità straniere, tra cui quella musulmana. Quali misure concrete intende adottare per favorire il dialogo interculturale e garantire spazi di culto e integrazione per queste comunità?
Il contrasto alla discriminazione religiosa è fondamentale per una società che sappia essere davvero accogliente e inclusiva, all’insegna del rispetto delle reciproche identità culturali e del dialogo. Proprio di recente come Città Metropolitana e Città di Torino abbiamo approvato il piano operativo di attività che, attraverso il nodo antidiscriminazione e insieme ai Centri Culturali islamici, metteremo in campo a testimonianza dell’impegno tangibile a lavorare in questa direzione. Si tratta di attività finalizzate alla sensibilizzazione sul tema delle discriminazioni religiose e alla promozione di una cultura basata su accoglienza, rispetto reciproco e dialogo. Un impegno che si colloca in continuità con la precedente sottoscrizione del Patto di Condivisione, avvenuta nel 2023 tra Città di Torino e centri islamici.
Una comunità più inclusiva passa anche attraverso una modalità di dialogo capace di mettere davvero da parte discriminazioni e pregiudizi, fondamentale per costruire legami e aprirsi agli altri.
​3.​Collaborazione internazionale:
Qual è la sua visione sul rafforzamento delle relazioni tra Torino e i Paesi del Nord Africa, in particolare il Marocco, sia dal punto di vista economico che culturale? Ci sono progetti specifici in programma?
Stiamo lavorando per posizionare Torino sempre più al centro di reti internazionali, sia dal punto di vista della cooperazione internazionale che per quanto riguarda gli scambi culturali, turistici ed economici. La collaborazione tra Torino e il Marocco è storica. Tra le ultime iniziative intraprese c’è il progetto “Mentor”, che coniuga cooperazione internazionale e migrazione circolare, e l’impegno nel consolidamento dei partenariati con tutte le aree da cui provengono i nuovi cittadini torinesi, a seguito della mozione del Consiglio comunale “Torino guarda oltre”. È notizia recente inoltre che a Torino verrà realizzata una delle moschee più grandi d’Italia grazie ad un importante sostegno economico da parte del ministro degli Affari Islamici del Marocco. Il complesso sorgerà nell’area dell’ex Fonderia Nebiolo, tra via Bologna e corso Novara, e includerà uno studentato con 90 posti letto, su una superficie di 3.000 metri quadrati, che comprenderà anche una palestra e una biblioteca.
​4.​Sui diritti dei migranti e dei minori stranieri non accompagnati:
Come intende affrontare le sfide legate ai minori stranieri non accompagnati e alle politiche di inclusione per le famiglie migranti in difficoltà? Che ruolo possono giocare le amministrazioni locali in questo contesto?
Il ruolo delle città e delle amministrazioni locali in relazione alle grandi tematiche delle migrazioni è fondamentale e solo attraverso un approccio pragmatico e politiche attente alla protezione sociale è possibile affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Nello specifico, come amministrazione abbiamo avviato un percorso di co-programmazione per migliorare il sistema di accoglienza e integrazioneper quanto di competenza del Comune e una progettualità sperimentale di affido di minori stranieri non accompagnati a famiglie di connazionali che sta mostrando buoni risultati.
​6.​la vicinanza ai cittadini:
In un periodo in cui la fiducia nelle istituzioni è spesso in crisi, quali strategie sta adottando per migliorare il rapporto tra i cittadini torinesi e le amministrazioni locali, rendendo i servizi pubblici più accessibili ed efficienti?
Una delle cose che ci siamo dati la priorità di fare, come amministrazione, è quella di raccontare alle cittadine e ai cittadini il cambiamento in corso della città. Lo facciamo attraverso la campagna di comunicazione “Torino cambia” che con un sito internet e allestimenti di cantiere illustra i tanti progetti finanziati con fondi europei che stanno trasformando il volto della città: penso alla nuova biblioteca civica che sorgerà nel Parco del Valentino, anch’esso in fase di riqualificazione, alla nuova pedonalizzazione di via Roma, ai tanti interventi su biblioteche, scuole e mercati.
Nel nostro Paese ci sono bambine, bambini e adolescenti “italiani” di fatto ma non di diritto. Si tratta di minori nati in Italia o arrivati nel nostro Paese da piccolissimi e che hanno sempre vissuto qui, eppure, si trovano bloccati in un limbo di incertezze e discriminazioni a causa di una legge datata trent’anni.
Che responsabilità istituzionale e morale avete come amministratori locali nello spronare il parlamento a varare una legge sulla questione per dare piena cittadinanza ai bambini che nascono o arrivano da piccoli nel nostro Paese?
Sono temi di politica nazionale e come Sindaco non posso che farmi portavoce dell’esigenza di condividere una riflessione. Serve dare la possibilità a tutti i ragazzi che studiano le stesse cose dei loro coetanei, si sentono loro concittadini, ma non lo sono, di diventarlo, attraverso strumenti normativi come l’introduzione dello Ius Scholae. Ma serve una riflessione nazionale e lontana delle ideologie. Credo che sul tema dello Ius Scholae il Governo e il Parlamento potrebbero misurarsi avendo il coraggio di uscire dagli steccati ideologici, e chiedendo a tutti di farlo, nell’interesse del Paese e del suo futuro. Che peraltro non è più così remoto. Torino è sempre stata una città che ha avuto la grande capacità di includere e far diventare pienamente parte della comunità le persone – e nella storia sono state tante – che la sceglievano per migliorare la loro condizione di vita. Credo si possa e si debba continuare anche attraverso strumenti come questo.

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