La nuova risoluzione delle Nazioni Unite sul Sahara marocchino: il coronamento di una visione reale e di una diplomazia marocchina realistica
Abdellah Mechnoune
Giornalista residente in Italia
In un momento storico e senza precedenti nei corridoi delle Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza ha votato a larga maggioranza a favore della risoluzione che sostiene l’iniziativa di autonomia sotto sovranità marocchina, confermando che tale proposta rappresenta la base seria e realistica per porre fine alla disputa regionale sul Sahara marocchino.
Una decisione che costituisce un rinnovato riconoscimento internazionale della legittimità della posizione del Marocco, e un tributo alla saggezza del percorso guidato da Sua Maestà il Re Mohammed VI, impegnato da anni nella difesa dell’unità nazionale e nel consolidamento del ruolo del Marocco come partner affidabile per la sicurezza e la stabilità regionale.
La risoluzione, approvata da 11 dei 15 membri del Consiglio di Sicurezza – tra cui Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Grecia, Panama e Corea del Sud – segna una svolta significativa nell’approccio delle Nazioni Unite al conflitto artificiale sul Sahara.
Non si parla più di una “soluzione temporanea” o di un “processo negoziale aperto”, bensì di una affermazione politica del principio di autonomia sotto sovranità marocchina, riconosciuta come unica soluzione realistica, in linea con la Carta delle Nazioni Unite e con la nuova realtà internazionale che rifiuta i separatismi e le illusioni ideologiche.
La risoluzione rinnova inoltre il mandato della MINURSO per un altro anno, sottolineando l’importanza del mantenimento del cessate il fuoco e della stabilità regionale, e invitando tutte le parti – in particolare l’Algeria e il Fronte Polisario – a impegnarsi seriamente nel processo politico senza condizioni preventive, sulla base dell’iniziativa marocchina.
Una vittoria della diplomazia della calma e della visione reale
Questa decisione non è frutto del caso, ma il risultato di un percorso diplomatico coerente e paziente guidato da Sua Maestà il Re Mohammed VI, fondato sulla lucidità, sul realismo e sulla diplomazia silenziosa invece che sulla contrapposizione.
Negli ultimi due decenni, la politica estera marocchina non si è limitata a difendere l’integrità territoriale del Regno, ma ha saputo trasformare la neutralità esitante della comunità internazionale in un sostegno esplicito alla visione marocchina, grazie a una rete di alleanze solide con le grandi potenze, i Paesi africani e il mondo arabo.
Nel suo discorso di questa sera, il Sovrano ha ribadito che «il carattere marocchino del Sahara è una verità innegabile e che l’autonomia non è una semplice proposta negoziale, ma una concretizzazione realistica oggi riconosciuta dalle Nazioni Unite e dalla comunità internazionale».
Parole che riassumono la filosofia dello Stato marocchino: forza tranquilla, fiducia nella legittimità e fede nella giustezza della causa nazionale.
Un riconoscimento internazionale in crescita
Ciò che distingue questa risoluzione è che non si tratta di un semplice rinnovo amministrativo del mandato della MINURSO, ma di un messaggio politico chiaro e deciso.
Gli Stati Uniti, redattori del testo, hanno riaffermato il loro sostegno costante all’iniziativa marocchina, definendola “l’unica base credibile e realistica per risolvere la disputa”.
La Francia ha confermato la sua posizione di sostegno al Marocco, mentre altri Paesi europei hanno espresso apertamente il loro appoggio alla soluzione di autonomia, coerente con lo spirito di pragmatismo che oggi caratterizza la diplomazia internazionale.
Alcune potenze come Cina, Russia e Pakistan si sono astenute, senza tuttavia opporsi alla risoluzione – un chiaro segnale di diminuzione delle divisioni all’interno del Consiglio di Sicurezza e di maggiore consenso attorno al piano marocchino.
Da questione regionale a questione geopolitica
Oggi la questione del Sahara va oltre i confini di un semplice conflitto regionale.
Essa fa parte della nuova equazione geopolitica del Nord Africa e del Sahel, dove il Marocco, grazie alla sua stabilità politica e al suo ruolo fondamentale nella lotta contro il terrorismo e la migrazione irregolare, è diventato un attore strategico imprescindibile per le grandi potenze.
La conferma della marocchinità del Sahara non rappresenta più soltanto una rivendicazione nazionale, ma una scelta internazionale per la sicurezza e la stabilità del Mediterraneo e dell’Africa.
Una leadership che ispira fiducia
Questo successo diplomatico può essere compreso solo alla luce della leadership illuminata di Sua Maestà il Re Mohammed VI, che ha fatto della questione del Sahara un pilastro della politica estera del Regno e un simbolo dell’unità nazionale.
Dal lancio dell’iniziativa di autonomia nel 2007, il Marocco ha agito con chiarezza, responsabilità e coerenza, riaffermando il suo impegno per una soluzione pacifica e per il dialogo costruttivo.
Come ha affermato il Sovrano: «La difesa del Sahara non si fa con le grida o con gli slogan, ma con il lavoro serio, con i risultati concreti e con la capacità di convincere il mondo della giustizia della nostra causa.»
Dall’accettazione al consolidamento
Questa risoluzione giunge in una fase delicata di trasformazioni regionali e conferma che il mondo ha scelto la realtà invece dell’illusione, lo sviluppo invece della divisione, la stabilità invece del conflitto.
È una vittoria per il Marocco, per la sua diplomazia della calma e della coerenza, e per un modello di Stato che dimostra come la vera forza risieda nella legittimità e nella perseveranza.
Oggi, il Sahara non è più un tema di discussione, ma una verità consacrata dalla più alta istanza internazionale, e una pietra angolare nella costruzione di un Marocco unito, stabile e proiettato verso il futuro.






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