Abdellah Mechnoune
In un mondo in cui spesso si lamentano mancanze e costi insostenibili, emerge chi ci ricorda che i muri non si costruiscono solo con le pietre, ma anche con la volontà. L’uomo, o il giovane, che decide di rialzarsi da un marciapiede trascurato e farne la propria strada verso il successo, merita tutto il nostro rispetto — in un’epoca in cui queste storie genuine si fanno sempre più rare.
La volontà genera miracoli
Lui non ha spezzato il suo spirito, e la sua mente gli ha insegnato che i veri confini non sono esterni, ma spesso interiori.
Da questa semplice consapevolezza nascono grandi storie.
Quando una persona comprende che le circostanze non sono un prerequisito per iniziare, ma la volontà è la vera spinta per andare avanti, allora diventa capace di abbattere ogni barriera — anche se l’ha costruita sul suo stesso marciapiede.
Il Regno del Marocco: un’esperienza nazionale che semina tolleranza
Se trovi qualcuno che costruisce il proprio destino con la volontà, il Marocco fa lo stesso con la sua comunità. A Tánger, leader religiosi e civili — cristiani, ebrei e musulmani — si sono incontrati nel forum “Fratellanza umana contro il discorso d’odio”.
Grazie a queste iniziative, il Marocco non è più soltanto un paese: è diventato un messaggio universale sul come le civiltà si costruiscano con cuori aperti e dialogo permanente, non con esclusioni o violenza. Come ha detto l’arcivescovo Emilio Rocha Grande:
“Qui seminiamo un seme di pace affinché resti una società unita, rispettosa di tutte le fedi e promotrice della dignità umana.”
Anche Moïses Aslem Elbaz, presidente dell’Associazione degli Ebrei Marocchini in Messico, ha riconfermato che è questo tipo di dialogo che trasforma il Marocco in un faro di convivenza in un mondo in crescente tensione e conflitto.
I leader religiosi: il cuore della tolleranza e la guida della pace
Al centro di questa esperienza c’è Mohammed Obeido, presidente del Centro marocchino per la tolleranza e il dialogo interreligioso. Nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza di dedicare la Giornata mondiale contro il discorso d’odio per riconoscere che la diversità è la principale ricchezza dell’umanità:
“Preghiamo per la pace e diffondiamo valori d’amore, invece di alimentare guerre e discriminazioni. Ogni messaggio d’odio mette in pericolo il futuro dell’umanità.”
Il forum non è stato solo una celebrazione, ma un inno vivo all’azione congiunta di istituzioni religiose, civili e governative nel costruire ponti di fraternità e comunicazione.
Il Marocco: una storia di armonia che non svanirà
In questo paese, cristiani, ebrei e musulmani imparano a convivere sotto la stessa civiltà millenaria, superando le divisioni per imparare gli uni dagli altri.
Per secoli, il Regno del Marocco — sotto la guida illuminata di Sua Maestà il Re Mohammed VI — ha incarnato la tolleranza accogliendo tutte le diversità. Questa radicata storia di apertura non è soltanto un pezzo di passato, ma un patrimonio vivo, pulsante in ogni angolo della società.
Dal marciapiede alla convivenza
Se l’idea di “costruire” inizia con un marciapiede personale, la convivenza inizia su un suolo nazionale che ha scelto l’apertura e la fratellanza.
In un mondo che applaude decibel elevati, le storie autentiche non si scrivono solo col silenzio, ma con azioni creative, volontà costante e messaggi di pace che raggiungono le culture del mondo.
Oggi il Marocco non è più solo una terra: è un patto umano, un presente condiviso e un futuro plurale.






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