CODE DELLA VERGOGNA: VISIBILI E INVISIBILI C’è chi dice che c’è un problema e chi prova a mettere in campo proposte concrete…
Abdullahi Ahmed
consigliere comunale della città di Torino.
Membro del Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Torino
Dopo la mozione in Consiglio Comunale dello scorso settembre e le iniziative realizzate in autunno nell’ambito dell’Assemblea ANCI tenutasi a Torino, ottenendo il coinvolgimento di oltre 40 città in tutta Italia, ecco di nuovo alcune proposte concrete e immediate per provare a risolvere il problema di Corso Verona una volta e per sempre.
(post lungo)
1️⃣ DECENTRAMENTO DELLE PRATICHE AMMINISTRATIVE
Il 40% delle persone che fa la coda davanti alla Questura di Torino abita fuori città: non possono essere gestite da un unico ufficio tutte le pratiche dei cittadini stranieri dei 312 comuni della provincia.
La proposta è di consentire a più commissariati anche fuori Torino di gestire le pratiche (ad esempio, i commissariati di Bardonecchia, Ivrea, Rivoli e altri sette a Torino).
2️⃣ ATTIVARE IL SISTEMA DI PRENOTAZIONE ONLINE
Il sistema di prenotazione del Ministero degli Interni “PRENOTA FACILE” è già attivo e utilizzato in altre Questure sul territorio italiano.
Perché non utilizzarlo anche a Torino?
3️⃣ RINNOVO DEI PERMESSI E DEI TITOLI DI VIAGGIO: UN SOLO APPUNTAMENTO
Per i rifugiati, i rinnovi dei permessi di soggiorno per asilo politico e i titoli di viaggio devono poter essere fatti allo stesso appuntamento: ad oggi, devono prima rinnovare i permessi e poi fare di nuovo la coda per chiedere un nuovo appuntamento per il rinnovo dei titoli di viaggio.
Questo ha come conseguenza lasciate in sospeso delle vite, impiegando anche un anno e tre mesi per una pratica amministrativa.
4️⃣ PROROGA DI UN ANNO DEL PERMESSO
Proroga di un anno per i permessi di soggiorno per i richiedenti asilo in scadenza, come si è fatto nel 2024 per i rifugiati ucraini e rinnovo in automatico di un anno. Ad oggi i richiedenti di asilo devono rinnovare i permessi ogni 6 mesi, questo vuol dire fare ripetute code.
5️⃣ RAFFORZARE IL PROGRAMMA “SPAZIO COMUNE”
Rafforzare e valorizzare, attraverso adeguati investimenti e progettazioni di medio-lungo periodo, l’ulteriore sviluppo della collaborazione con Questura e Prefettura, anche in partenariato con altri soggetti del territorio torinese, il programma “Spazio Comune”, operativo presso il Servizio Stranieri del Comune di Torino. Ogni venerdì gli operatori del Servizio Stranieri e dell’Associazione Mosaico (implementing partner di UNHCR) hanno accesso diretto agli uffici di corso Verona, costituendo un ponte tra cittadini stranieri, rifugiati e personale della Questura di Torino.
6️⃣ UN TAVOLO PER I COMUNI VIRTUOSI
Costituire un tavolo per il coinvolgimento dei Comuni con una popolazione superiore a 30 mila abitanti disposti a far fronte in maniera innovativa e concreta alla questione del rinnovo dei permessi di soggiorno per motivi familiari: non ha senso far perdere un giorno di scuola ai bambini nati e cresciuti in Italia per una pratica amministrativa, tra l’altro sospendono anche gli assegni familiari per tutto il periodo – 9 mesi – per avere l’appuntamento con la Questura di Torino.
7️⃣ MAGGIORE DIGNITÀ ANCHE PER LE FORZE DELL’ORDINE
Attuando i punti precedenti, le forze dell’ordine sarebbero, peraltro, liberate dalla gestione delle pratiche burocratiche per poter concentrarsi maggiormente sulla sicurezza urbana.
8️⃣ DARE SEGUITO ALLA PROPOSTA DELL’ON. BAKKALI
Il 26 novembre 2024 il Parlamento italiano ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno a prima firma dell’onorevole Ouidad Bakkali, che riprende il terzo punto della nostra mozione presentata in Consiglio Comunale a Torino: “Chiedere al Governo la possibilità di utilizzare i fondi alimentati dai contributi versati dai cittadini stranieri per il rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, al fine di potenziare l’Ufficio Immigrazione della Questura e lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Torino”.
9️⃣ CON ANCI NAZIONALE PER CANCELLARE INUTILI CODE
Lavorare con l’ @ANCI nazionale per rendere prioritario il superamento delle code davanti alle Questure e curare questo primo incontro tra lo Stato italiano e i cittadini stranieri, per avere una comunità coesa con sentimenti positivi verso l’Italia.