Intervistato da :Abdellah Mechnoune .
Italia Telegraph è lieta di presentare ai suoi lettori una serie di interviste con varie figure rappresentanti il mondo della politica , arte , sport e società civile. La seconda intervista di questa serie ci porta a frugare dentro il mondo di un politico e non poteva essere altrimenti visto che siamo in piena campagna elettorale. Nasce a Cossà in piemontese ( Cossato) in provincia di Biella il 25 Agosto 1959 , di professione agente immobiliare e tecnico informatico. Entra in politica iscrivendosi alla Lega Nord e candidandosi al Senato per le elezioni politiche del 2008. L’anno successivo si candida alla carica di sindaco del suo paese Cossato venendo eletto al ballottaggio. Diplomato al Liceo classico Sella di Biella si iscrive alla facoltà di scienze politiche presso l’Università degli studi di Torino superando 20 esami su 24 . Tenace , senza peli sulla lingua , spesso viene frainteso. Il nostro ospite è Claudio Corradino Sindaco di Biella .

1/Com’è nata questa sua passione per la politica? E cosa l’ha spinta ad entrare in essa?
“Da quando ho raggiunto la maggiore età mi sono sempre interessato alla politica: sia nazionale, seguendo i dibattiti in televisione, sia locale. Però ho subito notato che molti parlavano, ma nessuno faceva niente per cui era necessario iniziare a mettere in pratica quanto veniva detto. Pensavo che gli amministratori locali non avessero fatto abbastanza, se pur con alcuni aspetti positivi, per cui mi riproposi di entrare in campo per quel partito politico che in quel momento rappresentava al meglio le mie idee. Credo di aver intrapreso un buon cammino, vincendo le elezioni a sindaco di Cossato nel 2009, tornando ad impormi cinque anni dopo, con un vero plebiscito di voti. Nel 2019, sull’onda del successo raccolto a Cossato, mi hanno proposto Biella, città che ho amministrato negli ultimi cinque anni”.
2/Da dati ufficiali risulta che Lei sia militante del Partito Lega Nord con incarichi ufficiali dal 1993 come segretario amministrativo del partito sezione di Cossato il suo paese natale e fino all’attuale carica di sindaco di Biella. Per noi che siamo di origine straniera spesso il Partito Lega Nord equivale a xenofobia o diciamo meglio posizioni ostili nei confronti dello straniero. Lei come si definisce all’interno del suo partito? E come considera lo straniero che vive regolarmente in Italia?
“Io sono un moderato, convinto che ci debba essere integrazione, con una giusta quantità di immigrati. Ma quello che sta succedendo in Italia in questi anni è l’esatto contrario di quello che dovrebbe capitare. Chiunque abbia un minimo di sensibilità o di attenzione verso i temi della cooperazione, della solidarietà, della pace fra i popoli o della convivenza plurietnica e multiculturale comprende che un eccesso di arrivi, con numeri che vanno al di là della nostra capacità di accoglienza, porta solo all’esasperazione e purtroppo, spesso queste persone finiscono con il rinforzare le fila della criminalità organizzata. Credo che la politica dovrebbe avere maggior coraggio e investire sulla convivenza e l’ospitalità, mentre troppe volte si preferisce alimentare il rifiuto e il rancore. Non sono mai restato a guardare se viene schiacciato chi per il colore della pelle è considerato straniero, chi per sesso è ritenuto nemico, chi per diversità di opinione è visto come un appestato. Quindi ho sempre sostenuto l’immigrazione, ma con i numeri giusti, con un’accoglienza che deve essere dignitosa, nel rispetto delle persone”.

3/Dalle statistiche risulta che la comunità straniera più numerosa a Biella sia quella proveniente dal Marocco con il 21% di tutti gli stranieri presenti sul territorio. Com’è il suo rapporto con questa comunità?
“Il mio rapporto con la comunità marocchina e in generale con gli arabi è sempre stata improntata al reciproco rispetto. In questi anni sono sempre stato invitato alle loro feste religiose: l’Aïd el-Fitr (festa della rottura) che si riferisce al giorno dopo l’ultimo giorno del mese sacro del Ramadan, e l’Aïd al-Adha (festa del sacrificio). Eventi a cui ho partecipato molto volentieri. Si è instaurato un continuo dialogo, grazie alla proficua collaborazione del consigliere comunale Mohaned Es Saket, prezioso tramite tra le loro esigenze e le nostre. E ricordo che ho anche realizzato il cimitero arabo, riservando un’area del cimitero di Cossila San Grato: ritengo questa iniziativa un atto di civiltà”.

4/Lei pensa di essere un buon amministratore? Quali sono le opere che ha realizzato durante i suoi mandati come amministratore?
“Il mio primo impegno è stato quello di riavviare la macchina comunale, che era bloccata sotto diversi punti di vista. Ho cambiato i dirigenti, cercando di far arrivare persone con maggiori motivazioni, che potessero portare idee nuove all’amministrazione. Non di poco conto il fatto di aver sistemato i conti pubblici. Finalmente, dopo oltre dodici anni, questo ente potrà beneficiare dell’avanzo che si traduce in termini di risorse aggiuntive, che ha consentito al Bilancio 2024 di poter disporre di importanti disponibilità finanziarie. I conti sono a posto e la strada è spianata per procedere con i progetti e gli investimenti che avevamo programmato ad inizio mandato, con una squadra che potrà operare con manutenzioni più efficienti. Per ciò che concerne invece il decennio trascorso a Cossato i progetti avviati, poi conclusi dal mio successore, sono stati validi e di ampio respiro, come la riprogettazione dell’ingresso del paese, l’abbattimento di una vecchia fabbrica e una zona notevolmente degradata tornerà ora ad essere un giardino fruibile dalla cittadinanza.
Sei milioni e 580mila euro per il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR); un altro milione e 135mila legato ai bandi sulle Aree Confinanti; per finire con 18 milioni e 425 mila euro (più spiccioli) legati alla Rigenerazione Urbana. Sono fondi per più di 26 milioni quelli che ci siamo accaparrati a Biella per la realizzazione di importanti opere. Nel mare magnum dell’attività svolta uno dei passaggi più ambiziosi riguardava il bando di “Rigenerazione urbana” volto alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Siamo intervenuti nella sede comunale di “Palazzo Pella”; sull'”Ex-biblioteca” in via Pietro Micca; sulla “Palazzina Piacenza”; al polo per l’infanzia di “Pavignano”; nelle Scuole Primarie “Edmondo De Amicis”, “Crosa”, “Pietro Micca” e in quella Secondaria I grado “San Francesco”; a “Villa Macchi”; nella piscina “Rivetti”: nel bocciodromo comunale; per il campo da rugby comunale e per finire allo stadio Comunale e sulla pista di atletica. Tutti progetti che stanno cambiando il volto della città, con investimenti sugli impianti sportivi che da decenni non erano stati toccati dalle precedenti amministrazioni.
Per concludere con Biella voglio citare altri due importanti successi: abbiamo salvato Seab, senza che ciò andasse a scapito del bilancio comunale; anche in questa occasione rispondendo con i fatti, dando una risposta pronta alla cittadinanza. E poi la riattivazione del forno crematorio, con la risoluzione definitiva del contratto sottoscritto in data 8 maggio 2015 per grave inadempimento della società che lo gestiva. Ora le parole d’ordine sono trasparenza e professionalità.

5/Il cosiddetto disegno di legge “antimoschee” presentato dai suoi alleati del governo di Fratelli d’Italia è passato alla Camera. Innanzitutto cosa pensa di questa legge che l’opposizione e non solo considera anticostituzionale? A proposito di musulmani com’è il suo rapporto con la comunità musulmana residente a Biella?
“Su questo punto non ho le necessarie informazioni per poter esprimere un giudizio, però so che in passato le moschee a volte hanno dato rifugio a persone che non se lo meritavano. Devono diventare luoghi di integrazione e ciò potrà essere possibile esclusivamente se dall’interno vi sarà un maggiore controllo, che possa portare all’isolamento degli oltranzisti e dei fondamentalisti. Non possiamo noi andare a cercarli, ma devono essere esclusi dall’interno. Come ho già detto il mio rapporto con la comunità musulmana locale è ottimo: ho sempre partecipato volentieri alle feste, intrattenendo un rapporto costante con il consigliere comunale Mohaned Es Saket. In più nella mia lista avevo una ragazza di origine marocchina. Abbiamo sempre lavorato per favorire l’integrazione e l’accoglienza di chi si comporta bene, mentre chi non se lo merita non va difeso solo per il colore della pelle: ciò che conta sono i comportamenti”.
6/Ci parli del gemellaggio tra la città di Fes e Biella? Che fine ha fatto?
“Abbiamo avviato le pratiche: ora ci dovrà pensare il prossimo sindaco di Biella”.
7/Come vede le relazioni tra il Marocco e l’Italia e cosa ne pensa della autonomia del Sahara marocchino?
“L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione, ribadendo il proprio sostegno al processo politico intrapreso sotto l’egida esclusiva del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per risolvere la controversia sul Sahara occidentale. La risoluzione conferma e sostiene il processo politico basato sulle 19 risoluzioni del Consiglio di sicurezza, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere una soluzione giusta, duratura e reciprocamente accettabile. Si tratta di un problema di politica internazionale, su cui preferisco non aggiungere altro”.

8/Se pensa di fare un viaggio in Marocco quale città vorrebbe visitare?
“Senza dubbio Casablanca: il polmone economico del Marocco in cui infrastrutture moderne si mescolano con i quartieri affascinanti, tra il patrimonio arabo-musulmano e i retaggi del periodo coloniale. Senza dimenticare il fascino che ancora oggi, a distanza di ottant’anni, continua a suscitare il film “Casablanca”, nutrito nel tempo dal mito perenne di Bogart, dalla bellezza di Ingrid Bergman, dalle citazioni di Woody Allen e dalle continue riproposte televisive”.
9/Lei si ricandiderà per le prossime elezioni?
“Ho deciso di scendere in campo a Gaglianico, a supporto del candidato sindaco Denis Xausa, come consigliere”.






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