Marocco campione del mondo Under 20: il calcio incorona una visione reale e un popolo che costruisce il futuro

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Abdellah Mechnoune
Giornalista residente in Italia

 

 

In un momento di nuova gloria, il Marocco ha scritto il proprio nome in caratteri d’oro sulle pagine della storia mondiale del calcio, dopo che la nazionale Under 20 ha vinto la Coppa del Mondo 2025, un risultato senza precedenti che supera i confini del campo per toccare l’identità, la volontà e il progetto dello Stato marocchino in piena trasformazione verso un potere regionale sia sportivo che economico.

Non si tratta solo di un trofeo sportivo, ma di un simbolo di un percorso lungo iniziato anni fa, in cui il calcio in Marocco è passato da semplice gioco a leva strategica guidata da SM il Re Mohammed VI con saggezza e lungimiranza, attraverso progetti importanti come l’Accademia Mohammed VI di calcio, l’investimento nelle infrastrutture, gli stadi conformi agli standard mondiali, fino all’organizzazione di tornei continentali e internazionali e all’attrazione dei grandi club globali.

La vittoria sull’Argentina in finale, con un risultato netto di 2‑0, non è stata solo una sorpresa sportiva, ma l’espressione delle capacità di una giovane generazione che rappresenta il Marocco di oggi: un Marocco fiducioso, professionale e orientato alla pianificazione a lungo termine. La prestazione degli Schiavi dell’Atlante (Ashbal Al‑Atlas) è stata eccezionale, non solo per la forza tecnica, ma per la disciplina, lo spirito collettivo e la consapevolezza tattica che hanno abbattuto una grande potenza come l’Argentina.

Il giocatore Yasser Zabbiri, autore di due gol in finale, ha incarnato lo spirito di ambizione di questa nuova generazione, che oggi apre le porte della speranza a una gioventù marocchina che vede nello sport un campo di eccellenza internazionale e non solo un’attività ricreativa.

Vincere un titolo mondiale non è solo una vittoria sportiva, ma anche un forte messaggio al mondo: il Marocco è diventato un modello africano e arabo nell’utilizzo dello sport come soft power, rafforzando la propria immagine, attirando l’attenzione e affermando la propria capacità di affrontare le sfide più grandi, incluso l’organizzazione della Coppa del Mondo 2030 insieme a Spagna e Portogallo.

Il Marocco oggi non trionfa solo sui campi, ma anche nella politica, nell’economia, nell’attrattività degli investimenti e nella capacità di costruire un modello di sviluppo integrato, in cui diversi settori sono coinvolti, e i cui sforzi sul campo sono coronati da una visione reale ben definita.
E questo successo si è manifestato anche nella spiccata traiettoria diplomatica del Regno, che negli ultimi anni ha visto un’ondata crescente di riconoscimenti internazionali della marocchinità del Sahara e una moltiplicazione dei consolati generali aperti nelle province meridionali, confermando il vasto sostegno alla sovranità del Marocco e alla sua unità territoriale.
Tutto ciò non è avvenuto per caso; è il frutto di un lavoro diplomatico calmo ed efficiente guidato da SM il Re Mohammed VI con costanza, che riflette l’immagine di un Marocco che rispetta i propri impegni e impone il proprio rispetto sul piano regionale e internazionale.

Con questo storico successo, il Marocco consolida la propria posizione di «scuola di calcio» che oggi forma talenti promettenti in tutte le categorie d’età, il che spiega l’interesse dei grandi club europei nei confronti dei giovani marocchini e rafforza la fiducia degli investitori mondiali nell’ambiente stabile e stimolante che il Marocco offre a chi scommette insieme sul futuro dello sport e dell’economia.

Ogni volta che la bandiera marocchina viene innalzata sui podi internazionali, il mondo ricorda che dietro questi successi c’è una leadership reale che ha fatto del capitale umano una priorità, della gioventù un pilastro dello sviluppo e dello sport un cantiere strategico al pari degli altri grandi progetti.

SM il Re Mohammed VI, con la sua visione perspicace e il suo sostegno continuo a tutto ciò che esalta la bandiera marocchina, oggi afferma che investire nella persona, nei talenti e nella fiducia in sé è la via più breve verso la gloria.

Il Marocco non si limita a raccogliere titoli, raccoglie i frutti di un progetto nazionale riuscito fondato sull’impegno, la serietà e la pianificazione.
E se oggi il calcio ha incoronato il Marocco a livello mondiale, domani porterà risultati ancora maggiori nello sport e in tutti i settori, grazie a un popolo fedele alla sua identità e a un Re che scrive, con il suo popolo, capitoli della nuova gloria marocchina.

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