Italiatelegraph Intervista lo Scrittore Calabrese “Maurizio Alfano” sulla Xenofobia e il Razzismo in Italia.

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Intervistato da:  Ahmed Berraou 

 

Ringrazio il Professore: Maurizio Alfano per aver accettato di
lasciare questa intervista a “Italiatelegraph.com.

 

Maurizio Alfano é Specializzato in:

-Scienze Sociali per lo Sviluppo, la Cooperazione e la Pace.
-Migrazioni, politiche, servizi sociali e buone pratiche.
-Diritti umani e democratizzazione.
– Promotore della Rete Regionale Anti-discriminazione in Calabria.
Autori di libri, pubblicazioni, seminari sui temi: Rom, Rifugiati,
Immigrazione, Razzismo e i Diritti Umani.

Italiatelegraph: Professore Maurizio che clima di Xenofobia e Razzismo viviamo adesso in Italia con il governo conte II dopo quello primo in cui c’era la lega di Salvini?

Maurizio Alfano: E’ un clima non buono, come scrivo nel mio ultimo libro Razzisti a prescindere. Il mutato clima attorno a noi. Guardi noi abbiamo davanti due mutamenti epocali che si parano dinanzi in questo inizio di terzo millennio – e sono i mutamenti climatici sempre più radicali, ed i mutamenti sociali sempre più violenti. I primi determinano la costruzione di un nuovo mondo attraverso una nuova geografia delle migrazioni e le rotte conseguenti con spostamenti di porzioni di popolazioni sempre più importanti. I secondi, se non comprendiamo che la gente emigra per raggiungere quei luoghi dove esistono le condizioni minime alla propria sopravvivenza e non per rubare, islamizzare il mondo e stereotipi vari diventano una polveriera per la doppia radicalizzazione che ne può conseguire. Migranti da una parte, costretti a muoversi,e società ospitanti incapaci a comprendere per la retorica di alcuni movimenti o partiti sovranisti che descrivono le migrazioni come la causa d’ogni male.

Italiatelegraph: C’è chi sostiene che sebbene non c’è razzismo in
Italia ma esistono gli imprenditori politici della paura e
dell’intolleranza che lo fomentano cosa ne pensi?
.
Maurizio Alfano: Intanto non è vero che non ci siano forme di razzismo in Italia. Sono sempre più sofisticate alcune, di pancia altre ma ci sono e non smettono di esserci. Poi c’è la questione della paura che crea consenso e dunque voti che diventa per questo una scorciatoia per arrivare al Governo del Paese come è accaduto tempo fa con la Lega appunto. Pertanto generare paura, attraverso la retorica del migrante clandestino crea profitti in questo caso elettorali.

Italiatelegraph: Nel tuo libro “Italiani razzisti perbene” hai citato
“la tenda di Abramo e accogliere lo straniero” pensi davvero che i
fedeli italiani di tutte le religioni possono professare l’antirazzismo?

Maurizio Alfano: Io sono uno che non crede sull’antirazzismo. Mi
spiego, l’antirazzismo è ormai attestato da anni, troppi, su posizioni riprovevoli del passato che stenta a contestualizzare e soprattutto a riconoscere le nuove e continue trasformazioni delle pratiche razziste e per questo è sempre un passo indietro. Diciamoci la verità, se i movimenti sovranisti vincono,altri devono perdere su questo terreno. Troppa auto-referenzialità, saccenza che ha portato quel movimento ad essere fuori contesto nelle sue forme di contrasto al razzismo crescente. Pertanto c’è necessità di un nuovo linguaggio, più aderente ai nuovi modi di comunicare ed obiettare e le religioni in questo senso possono avere un ruolo determinante. Tutte le religioni monoteiste predicano l’accoglienza, il serbare al forestiero ogni cura e premura.

Italiatelegraph: Com’è la situazione attuale dal punto di vista della
discriminazione nei social network più diffusi Facebook, Twitter,
Instagram, tik tok ecc?

Maurizio Alfano: E’ su questo terreno, che da tempo si gioca la costruzione di un mondo parallelo a quello reale, ma che ha la capacità che anziché informare, deforma la realtà narrando di invasioni o altro. E’ lo scontro della scienza quella dei libri, del
leggere, studiare e comprendere i fenomeni del nostro tempo, contro la fantascienza predicata sui social che hanno acquisito però purtroppo dignità di informazione seppur priva di riscontri per molta parte della popolazione italiana.

Italiatelegraph: Hai indirizzato il tuo saggio “il razzismo non è una
favola” ai bambini, credi che l’educazione dello sviluppo può arginare il fenomeno?

Maurizio Alfano: E’ la conoscenza l’unica via che può portare alla comprensione dei fenomeni e farci avvicinare all’altro diverso da noi senza paura o timore. Educare alla bellezza del creato, insegnare che nessuno può dividere con muri, leggi o altro ciò che per stessa natura nasce per stare unito com il genere umano è fondamentale, irrinunciabile, essenziale. Larga parte della popolazione adulta è però oramai quasi compromessa da oltre un quarto di secoli di retorica ed informazioni contro i migranti ecco perché è necessario partire dai bambini, poiché loro sono già fin da ora la testimonianza di un nuovo mondo possibile.

Grazie Professore e amico Maurizio Alfano.

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