Il rapporto delle Nazioni Unite svela un degrado allarmante tra malnutrizione e insicurezza alimentare… Quanto durerà la crisi umanitaria a Tindouf?
Abdellah Mechnoune
Un recente rapporto del Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, presentato al Consiglio di Sicurezza, evidenzia un peggioramento preoccupante delle condizioni umanitarie nei campi di Tindouf. I risultati di studi sul campo indicano che la crisi sanitaria e nutrizionale ha raggiunto livelli critici, preannunciando una possibile catastrofe umanitaria in uno dei più lunghi casi di rifugiati al mondo.
Il rapporto segnala che il tasso di malnutrizione acuta tra i bambini nei campi ha raggiunto il 13,6%, mentre il nanismo è arrivato a circa il 30,7%. Questi numeri riflettono la fragilità della situazione alimentare e il peggioramento delle cure sanitarie di base.
Inoltre, il rapporto rileva tassi preoccupanti di anemia, superiori al 40% nella popolazione generale, al 68% tra le donne in età fertile e oltre il 65% tra i bambini sotto i cinque anni. Questi dati rappresentano una minaccia reale per la vita di migliaia di civili e costituiscono un allarme precoce per il rischio di una crisi sanitaria collettiva.
Nonostante l’ampia dipendenza dal Programma Alimentare Mondiale, che fornisce assistenza a circa l’80% della popolazione dei campi di Tindouf, il rapporto sottolinea che tali aiuti non soddisfano più adeguatamente i bisogni fondamentali, a causa della riduzione dei finanziamenti, dell’aumento dei prezzi e della discontinuità nelle forniture. Questi fattori hanno contribuito a ridurre il potere d’acquisto delle famiglie, aggravando le loro sofferenze quotidiane.
Il rapporto non si limita all’aspetto umanitario, ma affronta anche l’escalation militare nei pressi del muro di sabbia. Nel corso di un anno, sono stati registrati 142 episodi di spari contro le unità della MINURSO, un chiaro segnale della persistenza delle tensioni, in particolare nell’area di Al Mahbes, che ha visto la metà di questi incidenti.
In risposta, le forze marocchine hanno dichiarato di aver bonificato più di 129 milioni di metri quadrati da mine e ordigni esplosivi, distruggendo 34 mine antiuomo, 60 mine anticarro e 475 munizioni esplosive.
Il rapporto segnala inoltre che i movimenti delle pattuglie terrestri e aeree della MINURSO sono ancora limitati dal Fronte Polisario, con pattuglie confinate a percorsi specifici in aree come Tifariti e Mijek, e con il divieto assoluto di voli di ricognizione aerea dal novembre 2020. Viene inoltre confermato l’assenza di comunicazione diretta tra il comando della missione e la leadership militare del Fronte Polisario, limitata a corrispondenza scritta.
In conclusione, António Guterres rinnova il suo appello a porre fine all’impasse che caratterizza questa questione, chiedendo la cessazione immediata delle ostilità, la ripresa del processo politico, la riattivazione dell’accordo di cessate il fuoco e la garanzia della sicurezza dei membri della MINURSO.
Il Segretario generale esprime inoltre il suo rammarico per la mancanza di progressi nelle relazioni tra Algeria e Marocco, attori chiave per far avanzare una soluzione politica.
I dati presentati in questo rapporto costituiscono un campanello d’allarme da non ignorare. La situazione nei campi di Tindouf richiede:
Un aumento degli aiuti alimentari, regolari e sufficienti.
Un finanziamento sostenibile dei progetti umanitari, al di là delle soluzioni temporanee.
Un rigoroso controllo sulla distribuzione degli aiuti per garantire trasparenza e giustizia.
Il collegamento tra la soluzione umanitaria e quella politica, attraverso la rilancio della mediazione ONU e diplomatica.
Il proseguimento di questa situazione potrebbe condurre a una catastrofe umanitaria incontrollabile. L’inazione non è più un’opzione.