Qualificazioni Mondiali 2026: i giganti d’Europa tra il sogno della qualificazione e le insidie del percorso

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Abdellah Mechnoune
Giornalista e analista politico residente in Italia

 

Tra l’ambizione di chiudere i conti in anticipo e il timore di inciampare nei calcoli matematici, le grandi nazionali europee si preparano a una fase decisiva delle qualificazioni ai Mondiali 2026, che si terranno per la prima volta in tre Paesi: Stati Uniti, Canada e Messico.
Mentre Francia, Spagna e Portogallo sembrano ormai vicine alla qualificazione diretta, l’Italia si trova di fronte a una situazione complessa, in cui il proprio destino non è più totalmente nelle sue mani.

 Francia: passi sicuri verso la qualificazione

I “Bleus” affrontano l’Ucraina a Parigi con la fiducia dei vicecampioni del mondo e con l’obiettivo di conquistare il pass per il Mondiale senza attendere l’ultima giornata.
Gli uomini di Didier Deschamps guidano il gruppo con 10 punti e puntano a una vittoria che spazzi via ogni dubbio, anche perché l’eventuale trasferta finale in Azerbaigian potrebbe risultare meno impegnativa se arrivasse il successo atteso.

Il ritorno di N’Golo Kanté, dopo una lunga assenza, rappresenta una spinta morale importante, nonostante l’assenza per infortunio di Ousmane Dembélé.
Deschamps si affida alla solidità del gruppo e all’esperienza del capitano Kylian Mbappé per confermare che la finale di Qatar 2022 non fu un caso, ma la prosecuzione di una tradizione vincente.

Spagna: una leadership serena nonostante l’assenza di Yamal

La Spagna, campione d’Europa in carica, appare tra le squadre più stabili sia sul piano tecnico che su quello mentale.
Con 12 punti in quattro partite, “La Roja” guida il suo girone a punteggio pieno e basterà un pareggio contro la Georgia a Tbilisi per ottenere la qualificazione matematica.

L’assenza di Lamine Yamal, talento del Barcellona di appena 18 anni, potrebbe creare qualche difficoltà tattica al tecnico De la Fuente, ma la nazionale spagnola dispone di un organico equilibrato e ricco di alternative.
La Federazione spagnola, dal canto suo, ha ribadito l’importanza di tutelare la salute del giovane calciatore, segnando un cambio di approccio che mette l’essere umano al centro del progetto sportivo.

Portogallo: Cristiano Ronaldo resta l’eterno protagonista

Il Portogallo, guidato dallo spagnolo Roberto Martínez, si avvicina alla qualificazione con grande fiducia.
Una vittoria a Dublino contro l’Irlanda garantirebbe la matematica certezza del pass mondiale, permettendo a Cristiano Ronaldo – quarantenne e ancora decisivo – di continuare a scrivere pagine indelebili della sua carriera internazionale.

Ronaldo rimane un punto di riferimento, non solo per i cinque gol messi a segno nelle qualificazioni, ma anche per la sua leadership nello spogliatoio.
L’assenza di Nuno Mendes per infortunio costringerà Martínez a rivedere gli equilibri difensivi sulla sinistra, ma la squadra ha già dimostrato nelle precedenti gare di possedere la solidità necessaria per superare ogni ostacolo.

 Italia: destino incerto e sogno condizionato

Situazione più delicata, invece, per l’Italia. Gli “Azzurri” sono secondi nel girone, tre punti dietro la Norvegia, e pur mantenendo qualche speranza di qualificazione, non possono più permettersi passi falsi.
Il tecnico Gennaro Gattuso ha chiesto ai suoi il massimo impegno nelle ultime due partite contro Moldavia e Norvegia a San Siro.

Da quando ha preso in mano la squadra, Gattuso ha ridato fiducia e intensità, ma la pressione psicologica legata alle mancate qualificazioni ai Mondiali 2018 e 2022 pesa ancora come un macigno.
Ora la palla è nel campo dell’Italia: o una riscossa che restituisca orgoglio, o una nuova delusione che prolunghi la crisi del calcio azzurro.

 Le ultime curve decisive

Negli altri gironi, Svizzera, Olanda, Austria, Belgio e Croazia sono a un passo dalla qualificazione, mentre la Germania – campione del mondo nel 2014 – punta a confermare il suo ritorno affrontando Lussemburgo e Slovacchia.
Una giornata che promette emozioni e sorprese, ma che, allo stesso tempo, contribuirà a disegnare la mappa definitiva dell’Europa verso il Mondiale 2026.

Uno sguardo marocchino sul panorama europeo

Da osservatore residente in Italia, è impossibile non confrontare la disciplina e la programmazione delle nazionali europee con la crescita straordinaria del Marocco dopo l’impresa di Qatar 2022.
Come l’Europa rinnova le sue strutture e valorizza i giovani, anche il Marocco sta costruendo un progetto calcistico nazionale fondato sulla formazione e la continuità.
Il calcio, oggi, non è più solo competizione: è strategia di Stato. Chi possiede visione e organizzazione, conquista la qualificazione prima ancora del fischio finale.

 


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