Dialogo interreligioso a Torino: il Centro Culturale Dar Al Hikma ospita un incontro strategico sulla situazione dell’Islam cittadino

italiatelegraph

 

 

Abdellah Mechnoune
Giornalista residente in Italia

 

Venerdì 17 ottobre 2025, presso il Centro Culturale Dar Al Hikma di Torino, si è svolta la tavola rotonda intitolata «La situazione dell’Islam a Torino – la cronaca di una realtà in discussione», un momento di confronto tra le comunità religiose, i rappresentanti dell’Islam torinese e le istituzioni locali.
La moderazione è stata curata da Walter Nuzzo (Soka Gakkai), mentre l’intervento introduttivo è stato affidato al consigliere comunale Abdullahi Ahmed, che ha sottolineato la centralità del dialogo tra comunità religiose e istituzioni cittadine per promuovere convivenza e partecipazione.
Il dibattito ha evidenziato il cammino delle comunità musulmane torinesi nelle ultime decadi: difficoltà incontrate, traguardi raggiunti e prospettive future per un dialogo rafforzato e una presenza attiva nella vita urbana.

Tra i partecipanti, Valentino Castellani, presidente del Comitato Interfedi della Città di Torino, ha ricordato il festival «Identità e Differenza», definendolo «un luogo di scambio e conoscenza che ha consentito la costruzione di legami duraturi». Ha espresso sensibilmente il suo rammarico perché la comunità musulmana non disponga ancora di un centro islamico dignitoso, richiamando l’attenzione sulla necessità di riconoscere pienamente il ruolo e la dignità dei luoghi di culto.
La consigliera Maria Teresa Martinengo, dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, ha ripercorso le tappe iniziali della comunità musulmana torinese, osservando che all’inizio imperavano sospetto e timore verso ciò che era sconosciuto. Oggi, grazie all’apertura dei centri islamici e a eventi come «Moschea Aperta», molti cittadini, vicini di casa, hanno potuto entrare, conoscere direttamente e costruire una nuova percezione.
Il rappresentante islamico Amir Younis ha ringraziato tutti i partecipanti, sottolineando che «i centri islamici sono aperti a tutti» e che l’obiettivo è far conoscere il vero messaggio dell’Islam, risultato di anni di lavoro e progetti d’integrazione, compresi pubblicazioni e programmi televisivi promossi dalle comunità locali.
Walid Bouchnaf ha segnalato la presenza a Torino di circa venticinque centri islamici, evidenziando l’importanza di valorizzarli come punti di riferimento cittadini e ricordando il progetto dell’ex Nebiolo come «un esempio di collaborazione concreta e visione comune per il futuro».
Tra i presenti, anche Diletta Berardinelli, garante per i diritti delle persone private della libertà personale, che ha portato all’attenzione il contesto carcerario, sottolineando l’importanza dell’assistenza spirituale per tutti i detenuti e auspicando una collaborazione più stretta con le associazioni islamiche in questo ambito.
Infine, il consigliere Abdullahi Ahmed ha ribadito il ruolo fondamentale che possono svolgere le comunità religiose come punto di riferimento e dialogo sul territorio. L’evento si è concluso con i ringraziamenti del padrone di casa Younis Tawfik, che ha espresso una breve riflessione finale e ha auspicato un prossimo incontro per proseguire il percorso dialogico.
Questo incontro rappresenta una tappa significativa nel processo di riconoscimento e partecipazione dei musulmani nella città di Torino: un passo verso la trasformazione del dibattito in cooperazione, del sospetto in fiducia, e della diversità in risorsa per una comunità che abbraccia tutti.

italiatelegraph


Potrebbe piacerti anche
Commenti
Le opinioni espresse nei commenti sono degli autori e non del italiatelegraph.
Commenti
Loading...