Messaggio di S.M. il Re del Marocco Mohammed VI al Consiglio Superiore degli ‘Ulemà
Messaggio di S.M. il Re del Marocco Mohammed VI (نصره الله) al Consiglio Superiore degli ‘Ulemà, relativo alla continuità delle celebrazioni della Vita del Profeta ﷺ durante tutto quest’anno – in cui ricorrono 1500 anni lunari dalla sua benedetta Natività (Mawlid) ﷺ – tramite l’organizzazione di convegni, conferenze, pubblicazioni, studi e concorsi sulla vita del Profeta ﷺ.
“Sia lode a Dio, Signore dei mondi ﷻ, e che la grazia e le benedizioni divine siano sul Fedele Inviato [il Profeta Muhammad ﷺ] sulla Sua Famiglia e sui Suoi nobili Compagni.
Signor Segretario Generale del Consiglio Superiore degli ‘Ulemà,
siamo lieti di comunicarvi che – nella funzione che Dio ﷻ ci ha affidato di proteggere la religione, in virtù del titolo di Principe dei Fedeli (أمير المؤمنين) – abbiamo deciso di indirizzarvi questa lettera relativa al ruolo che spetta agli ‘ulemà nei vari angoli della [terra posta sotto la giurisdizione della] nostra nobile Monarchia, in occasione della celebrazione di questo evento eminente che quest’anno interessa il mondo: il quindicesimo centenario della Nascita (Mawlid) del nostro Avo, il Profeta Prescelto [Muhammad ﷺ] – su di Lui siano la grazia e le benedizioni più perfette – inviato come misericordia per tutti i mondi ﷺ.
A tal fine, il vostro Consiglio è chiamato ad intraprendere iniziative sapienziali e comunicative di alto livello, tali da rallegrare i nostri cuori e quelli dei Marocchini [nonché di tutti i fedeli che ne possano trarre beneficio], tutti sinceramente animati da un amore autentico per la nobile persona del Profeta ﷺ. In tal senso, desideriamo richiamare la vostra attenzione su alcune indicazioni.
1) Tenere lezioni, conferenze e organizzare simposi scientifici in moschee, scuole, università e spazi pubblici; avviare una seria comunicazione mediatica per ricordare e approfondire la conoscenza della luminosa vita del Profeta ﷺ, con uno stile adeguato all’epoca contemporanea e capace di sollecitare in particolare l’intelligenza dei più giovani. Si metta in risalto come il dono più grande portato da Lui ﷺ, per trarre l’umanità dalle tenebre alla Luce, è la religione dell’Unicità divina (التوحيد): questa celebrazione è occasione propizia per mostrare come la traduzione etica del monoteismo – oggi comprensibile a tutti – consista nell’educare le persone alla liberazione dall’egoismo, sia nella vita individuale che in quella collettiva.
2) Tali attività siano promosse su larga scala, in segno di ringraziamento a Dio ﷻ il Quale ha fatto sì che la Guida politica e spirituale (الإمامة) di questo Paese [il Marocco] resti nella Sua discendenza ﷺ [giacché la regnante dinastia ‘Alawita è diretta discendente della nobile Casata profetica,] preservandone l’Eredità, seguendone la Tradizione e servendo e proteggendo ciò che Gli fu rivelato come Guida, incarnato nelle Sue virtù ed esempio.
3) Attuare iniziative adeguate per rendere grazie a Dio ﷻ per averci guidato a ereditare l’Imamato dei Credenti: una responsabilità che ci rende custodi responsabili delle migliori condizioni affinché il nostro popolo possa compiere tutto ciò che soddisfa Dio ﷻ, sia nell’adorazione rituale sia nel radicare le virtù morali nei cuori dei fedeli e delle fedeli.
4) Far conoscere i nostri sforzi e quelli dei monarchi della dinastia ‘Alawita nella cura dell’Eredità profetica, in particolare riguardo alla trasmissione del Suo nobile Insegnamento (الحديث النبوي الشريف). A tal proposito, il vostro Consiglio dovrebbe impegnarsi a pubblicare un’edizione scientifica dell’opera del Sultano Sidi Mohammed ben ‘Abdellah intitolato “Le Divine Aperture nell’Insegnamento della Migliore delle Creature” (الفتوحات الإلهية في أحاديث خير البرية).
5) Mettere in luce il contributo dei [Sapienti e del popolo] Marocchini nella custodia degli affidamenti per i quali fu inviato il Messaggero ﷺ, come recita il versetto: «È Lui che ha inviato fra gli illetterati un Messaggero tra loro, che recita loro i Suoi versetti, li purifica e insegna loro il Libro e la Saggezza». L’attenzione straordinaria che i Marocchini hanno dedicato al primo di questi affidamenti – il Corano – attraverso la memorizzazione, la recitazione e l’esegesi, suscita l’ammirazione del mondo.
6) Ricordare il ruolo dei Marocchini nella custodia del secondo affidamento del Profeta ﷺ, ovvero la purificazione (التزكية), attraverso le istituzioni di educazione spirituale conosciute come confraternite sufi. Il nucleo di questa educazione è l’amore per il Profeta ﷺ – cui risalgono le catene di trasmissione (سلاسل) di queste Vie – come modello per entrare spiritualmente alla Presenza di Dio ﷻ con sincerità (إخلاص) di adorazione.
7) Far conoscere al popolo le eccellenti opere dei [Sapienti e Maestri spirituali] Marocchini nella composizione dei canti di lode (أمداح) al Profeta ﷺ, recitati in contesti privati e pubblici come espressione di venerazione, alimento della retta natura e nutrimento per il cuore, traendo forza dalla spiritualità profetica tramite l’arte dell’audizione spirituale (sama‘).
8) Divulgare il contributo marocchino nella composizione di invocazioni e benedizioni (صلوات) sul Profeta ﷺ, come la “Dhakhira al-Muhtaj” dello Shaykh al-Mu‘ta al-Sharqawi e, prima ancora, i celebri “Dalā’il al-Khayrat” dell’Imam al-Jazuli. Nel XV secolo, queste invocazioni furono [altresì] il vessillo dei Marocchini nella lotta per la liberazione delle terre occupate. Il legame con il Profeta ﷺ nelle difficoltà è testimoniato anche dall’opera [intitolata] “Il Gioiello Inanellato, sulla Natività del Profeta Onorato” (الدر المنظم في مولد النبي المعظم), composta nel VII secolo eg. da Abu l-‘Abbas al-‘Azafi.
9) Il vostro Consiglio dovrà predisporre un’edizione critica adeguata del celebre “Kitab al-Shifa bi-Ta‘rif Huquq al-Mustafa” del Qadi ‘Iyad – opera dedicata alla Vita del Profeta (السيرة النبوية) che rese famoso il Marocco nel mondo ancor prima dei “Dalā’il al-Khayrat” dell’Imam al-Jazuli.
10) Guidare la popolazione – soprattutto in questa nobile ricorrenza – a moltiplicare le benedizioni sul Profeta ﷺ, conformemente al versetto: «In verità Dio e i Suoi angeli pregano sul Profeta. O voi che credete, pregate su di lui e salutatelo con saluto di pace». I Consigli religiosi dovranno dunque organizzare grandi riunioni di benedizioni sul Profeta ﷺ, alla presenza di guide religiose, confraternite e fedeli, accompagnandole con invocazioni a Dio ﷻ affinché continui a elargire sicurezza e favori al nostro Paese [e con esso a tutti i Paesi musulmani e ai popoli della Terra], e conceda a noi e alla nostra famiglia salute, benessere e buona conclusione [terrena].
D’altra parte, vi invitiamo a coinvolgere nelle celebrazioni e nei programmi anche i nostri sudditi e cittadini Marocchini residenti all’estero – attraverso il Consiglio Marocchino degli ‘Ulemà d’Europa e altre istituzioni analoghe, e così i nostri fratelli dei Paesi africani, in particolare tramite la Fondazione Mohammed VI [per la promozione] degli ‘Ulemà Africani.
In conclusione, chiediamo a Iddio Altissimo e Onnipotente ﷻ di accrescerci e giovarci sempre con l’amore per il Suo Profeta ﷺ, la Sua Famiglia e i Suoi Compagni: Egli ﷻ è Colui che ascolta e risponde. La Pace, la misericordia e le benedizioni d’Iddio ﷻ siano su tutti voi.”