“Impegno, territorio e futuro: la visione politica e sociale di Gianna Pentenero”

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Intervistata da Abdellah Mechnoune

 

 

In un percorso lungo, coerente e profondamente radicato nei valori dell’impegno civile e dell’educazione, Gianna Pentenero ha saputo unire competenza e passione al servizio del territorio. Laureata in Scienze dell’educazione e con una lunga esperienza come educatrice, docente e progettista, ha mosso i primi passi nel mondo del sociale, per poi assumere importanti ruoli istituzionali sia a livello locale che regionale.

Ex sindaca di Casalborgone e figura di riferimento per i piccoli comuni, ha saputo rappresentare le istanze del territorio anche a livello nazionale ed europeo, grazie al suo lavoro in seno al Partito Democratico e al Consiglio Regionale del Piemonte. È stata assessora regionale all’Istruzione, al Lavoro e alla Formazione professionale, e più recentemente, dal 2021 al 2024, ha ricoperto un ruolo chiave nella giunta del Comune di Torino, affrontando temi cruciali come la sicurezza, il lavoro, l’inclusione e la trasformazione digitale.

In questa intervista , attraverseremo con lei le tappe salienti della sua carriera, il significato del servizio pubblico oggi e la sua visione per il futuro del Piemonte e delle sue comunità.

1. Come descriverebbe l’evoluzione del suo impegno politico e istituzionale dagli inizi fino ad oggi?
Evoluzione dell’impegno politico e istituzionale: La mia attività politica e istituzionale è iniziata nel mio paese natale, Casalborgone, dove sono stata eletta sindaca giovanissima e ho guidato il Comune per tre mandati consecutivi dal 1993 al 2004. In quegli anni ho maturato una profonda consapevolezza dell’importanza della valorizzazione del territorio e dei piccoli Comuni. Successivamente, ho portato questa esperienza su scala regionale, prima come Assessora regionale all’Istruzione e Formazione professionale nella Giunta Bresso dal 2005, e poi come Consigliera regionale dal 2010, sempre cercando di coniugare concretezza e ascolto delle esigenze dei cittadini. E oggi ricopro il ruolo di capogruppo in consiglio regionale per il Partito Democratico dopo aver fatto l’assessora nella giunta di Torino.

2. Quali sono stati i momenti più significativi della sua esperienza come Sindaco di Casalborgone?
Momenti significativi come Sindaco di Casalborgone: Tra i momenti più significativi ricordo l’impegno nella valorizzazione delle comunità locali attraverso il Consorzio “Terra dei Santi e Colline del Po” e il Patto territoriale di Ivrea. Queste esperienze hanno permesso di dare una voce concreta ai piccoli comuni, contribuendo alla loro crescita e sostenibilità. Ma non dimentico i tanti momenti che caratterizzano la vita collettiva.

3. In che modo la sua formazione in Scienze dell’Educazione ha influenzato il suo modo di fare politica?
Influenza della formazione in Scienze dell’Educazione: La mia formazione mi ha insegnato ad ascoltare e comprendere le esigenze delle persone, in particolare dei giovani e delle categorie più vulnerabili. La dimensione educativa mi ha sempre accompagnata nella politica, orientando il mio approccio verso la tutela e la promozione del bene comune, con una particolare attenzione alla formazione e all’inclusione sociale.

4. Qual è la sua analisi dello stato attuale della politica italiana e delle sfide principali che il Paese sta affrontando?
Analisi dello stato attuale della politica italiana: La politica italiana oggi deve affrontare sfide cruciali come le crescenti disuguaglianze sociali, la crisi climatica e ambientale, e un’economia in trasformazione. È necessario un ritorno alla politica con la “P” maiuscola, capace di progettare interventi che mettano al centro il benessere collettivo, l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale.

5. In Piemonte, quali sono secondo lei le priorità su cui dovrebbe concentrarsi l’azione politica nei prossimi anni?
Priorità per il Piemonte: Ritengo fondamentale garantire una sanità pubblica efficiente e accessibile a tutti, con una particolare attenzione alla riduzione delle liste d’attesa per assicurare cure tempestive e di qualità, insieme alla stesura di un piano sociosanitario completo e integrato per tutto il Piemonte. Altre priorità importanti per il Piemonte includono il rilancio economico sostenibile, il contrasto alla precarietà lavorativa, la valorizzazione dell’agroalimentare e delle produzioni locali, nonché il sostegno ai giovani e alle donne nel mercato del lavoro.

6. Durante il suo mandato come Assessora a Torino, quali sono stati i progetti più importanti che ha realizzato nel campo della sicurezza e del lavoro?
Progetti realizzati come Assessora a Torino: Ho lavorato intensamente sul tema della sicurezza che, in una città complessa come Torino, non significa solo interventi di tipo securitario, ma soprattutto attenzione alle fragilità sociali e alle difficoltà specifiche di alcuni quartieri. Abbiamo anche preparato un piano per la gestione del governo della notte, cercando di equilibrare le esigenze economiche di un settore fondamentale per la vitalità cittadina con il diritto al riposo dei residenti.

7. La gestione dell’area metropolitana e metromontana presenta sfide particolari: quali strategie reputa più efficaci per valorizzare questi territori?
Gestione dell’area metropolitana e metromontana: La delega è nata con la scelta del sindaco di creare una connessione tra pianura e montagne. Io ho cercato di lavorare per una maggiore connessione tra i territori e i servizi, in aree che non si devono spopolare e che invece rappresentano una risorsa. È essenziale promuovere una strategia integrata che valorizzi le peculiarità di questi territori, incentivando la collaborazione tra enti locali e realtà produttive per garantire servizi di qualità e un’efficace gestione delle risorse ambientali e culturali. Per dirla in termini semplici: senza questo rapporto Torino non avrebbe ospitato le Olimpiadi invernali del 2006.

8. Torino è una città sempre più multiculturale. Quali sono le politiche più efficaci per favorire l’inclusione dei nuovi cittadini?
Politiche per una Torino multiculturale: Ho interpretato le attività a favore del multiculturalismo come una sfida per la Torino del futuro. Ci sono spesso delle logiche di integrazione sulle quali la politica è in ritardo rispetto ad altri mondi. Basti pensare a come convivono e interagiscono i bambini e le bambine in una classe scolastica: questo è un esempio di convivenza e crescita che dobbiamo guardare come modello. Sono cruciali politiche di inclusione che promuovano l’accesso equo ai servizi, favoriscano il dialogo interculturale e l’integrazione attiva nelle comunità locali. Torino deve diventare una città aperta e inclusiva attraverso l’educazione e il lavoro.

9. Come vede il ruolo delle comunità straniere nello sviluppo sociale ed economico della città?
Ruolo delle comunità straniere: Le comunità straniere rappresentano una risorsa essenziale per Torino, contribuendo attivamente allo sviluppo economico e sociale della città. È fondamentale riconoscere e valorizzare queste realtà, facilitando la loro piena integrazione attraverso l’accesso equo al lavoro e ai servizi pubblici.

10. Torino ospita una grande comunità musulmana sempre più presente e dinamica. Come valuta il rapporto tra le istituzioni cittadine, la comunità musulmana e i luoghi di culto come le moschee? Ci sono iniziative che ritiene particolarmente importanti in questo ambito?
Rapporto con la comunità musulmana: La relazione tra istituzioni e comunità musulmana deve essere improntata al dialogo costante e collaborativo. Abbiamo rinnovato un patto tra la Città e tutti i centri di culto presenti sul territorio perché crediamo in un confronto continuo e costruttivo. Questo patto è accompagnato da un Tavolo permanente dove lo scambio è continuo e si studiano insieme soluzioni per crescere come comunità. Ritengo importante sostenere iniziative che promuovano la conoscenza reciproca e la collaborazione sui temi della coesione sociale e dell’integrazione.

11. In che modo le associazioni e il terzo settore possono collaborare meglio con le istituzioni locali per rispondere alle nuove esigenze sociali?
Collaborazione con associazioni e terzo settore: È necessario incentivare la co-progettazione tra istituzioni locali e terzo settore, sfruttando le competenze specifiche di queste realtà per rispondere efficacemente alle nuove esigenze sociali, in particolare per i servizi sociosanitari e di inclusione sociale.

12. Qual è, secondo lei, l’importanza del volontariato e della partecipazione civica nella costruzione di una comunità più coesa?
Importanza del volontariato e della partecipazione civica: Il volontariato e la partecipazione civica rappresentano elementi fondamentali per costruire comunità coese, resilienti e solidali. Promuovere questi valori significa rafforzare il senso di appartenenza e la responsabilità civica.

13. Se dovesse immaginare Torino tra dieci anni, quale sarebbe il suo sogno per la città?
Torino tra dieci anni: Immagino una città inclusiva, innovativa e sostenibile, capace di attrarre giovani e talenti, con un tessuto economico dinamico e attento alle sfide ambientali e sociali. Una Torino multiculturale, aperta e pronta ad affrontare le sfide del futuro.

14. Quali consigli darebbe ai giovani, soprattutto alle giovani donne, che desiderano intraprendere un percorso politico o amministrativo?
Consigli ai giovani, in particolare alle donne: Alle giovani donne che vogliono intraprendere un percorso politico consiglio di affrontare le sfide con passione, determinazione e competenza. È essenziale non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà e cercare sempre di fare rete con altre donne e giovani, costruendo percorsi collettivi che possano davvero fare la differenza.

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